Papa Francesco, ci sarà Mahony tra i 9 cardinali scelti per la cerimonia di chiusura della bara, è accusato di aver coperto abusi del clero su minori

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Un cardinale statunitense caduto in disgrazia, accusato di aver insabbiato uno scandalo di abusi sessuali su minori da parte del clero, è stato scelto per aiutare a sigillare la bara di Papa Francesco e a inserire nella stessa, le monete del pontificato, la pergamena con quanto fatto da Francesco durante il suo regno nonché presiedere alla velatura del volto del Papa.
Il cardinale Roger Mahony, 89 anni, arcivescovo emerito di Los Angeles, è uno dei nove cardinali e di decine di altri ecclesiastici che stasera venerdì 25 aprile, svolgeranno un ruolo cerimoniale nella chiusura della bara del Papa defunto, prima dei funerali del pontefice che si terranno sabato mattina in Piazza San Pietro, ha annunciato mercoledì il Vaticano.
Mahony, che è stato privato dei suoi incarichi amministrativi e pubblici nel gennaio 2013, aiuterà anche a supervisionare la sepoltura del papa nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma dopo il funerale .
Proteste dall’associazione statunitense che da decenni monitora gli abusi del clero
“Vergogna a lui per aver partecipato al rito pubblico per Papa Francesco, e vergogna al Collegio dei Cardinali per avergli permesso di farlo”, ha affermato Anne Barrett Doyle, membro del gruppo Bishop Accountability, che da decenni monitora gli abusi del clero cattolico.
Un portavoce del Vaticano ha dichiarato giovedì che Mahony è stato scelto in base alla sua anzianità come cardinale. Mahony, ritiratosi nel 2011 dopo aver guidato l’arcidiocesi di Los Angeles per 25 anni, è stato sollevato dagli incarichi pubblici dal suo successore, l’arcivescovo Jose Gomez, dopo che migliaia di documenti riservati della Chiesa hanno dimostrato che il cardinale ha lavorato dietro le quinte per proteggere molti preti pedofili e proteggere la Chiesa dallo scandalo.
“Il cardinale è sempre stato in regola”, ha dichiarato la diocesi al Post in una nota giovedì sera, aggiungendo che “non ha più avuto incarichi amministrativi come arcivescovo da quando è in pensione”.
I casi in cui Mahony ha insabbiato i preti pedofili

Mahony, che si è più volte scusato per i suoi maltrattamenti, all’epoca affermò che i funzionari cattolici non sapevano come gestire i sospetti abusi, definendo quegli atti malvagi “un peccato terribile e un crimine”.
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