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Le relazioni tra Regno Unito e Israele hanno subito una drammatica battuta d’arresto, precipitando al livello più critico degli ultimi decenni.
Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha annunciato la sospensione dei negoziati per un nuovo accordo di libero scambio con Israele, denunciando con parole durissime le recenti dichiarazioni dei ministri israeliani e le azioni militari in corso nella Striscia di Gaza.
In un discorso acceso alla Camera dei Comuni, Lammy ha definito “ripugnanti, mostruose ed estremiste” le affermazioni di alcuni esponenti del governo Netanyahu che parlano apertamente di “ripulire Gaza” ed espellere i palestinesi.
Il ministro ha inoltre confermato che anche la futura “roadmap” strategica bilaterale tra Regno Unito e Israele è oggetto di revisione.
Le critiche di Lammy si sono concentrate anche sull’ostruzione all’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia.
Ha definito il blocco israeliano un “affronto ai valori del popolo britannico” e “incompatibile con i principi che sostengono le nostre relazioni bilaterali”.
L’ONU e l’OMS hanno recentemente avvertito del rischio imminente di carestia per centinaia di migliaia di civili palestinesi.
Il Regno Unito non è solo: anche l’Unione Europea ha avviato una revisione dell’accordo commerciale con Israele, su proposta del ministro degli Esteri olandese, con il sostegno di 17 dei 27 Stati membri.
L’UE rappresenta il 32% del commercio totale israeliano.
Il governo israeliano ha reagito con veemenza.
Il portavoce del ministero degli Esteri, Oren Marmorstein, ha accusato il Regno Unito di “ossessione anti-israeliana” e ha ribadito che la sicurezza di Israele non sarà compromessa dalla pressione internazionale.
L’ambasciatrice israeliana a Londra, Tzipi Hotovely, è stata convocata per chiarimenti.
Lammy ha comunque ribadito il diritto di Israele a difendersi dopo l’attacco subito il 7 ottobre 2023, ma ha definito l’attuale offensiva su Gaza “moralmente ingiustificabile, sproporzionata e controproducente”.
Ha inoltre condannato le dichiarazioni del ministro Smotrich, che ha affermato: “Come abbiamo raso al suolo Rafah, raderemo al suolo tutta Gaza”.
Il Regno Unito ha imposto nuove sanzioni a coloni israeliani e ad alcune entità responsabili di violazioni dei diritti umani in Cisgiordania.
Tra queste figura anche Daniella Weiss, leader del movimento Nachala, definita “estremista veterana”. Tuttavia, Lammy non ha ancora esteso le sanzioni ai ministri Smotrich e Ben-Gvir, sebbene abbia lasciato intendere che le loro dichiarazioni sono sotto esame.
In molti, anche tra le file laburiste, chiedono azioni più concrete: stop alla vendita di armi, riconoscimento dello Stato palestinese, embargo commerciale. La pressione politica aumenta, ma Lammy ha ribadito che ogni decisione futura sarà presa “in coordinamento con gli alleati”.
Intanto, la crisi umanitaria a Gaza peggiora e il Regno Unito avverte: la reputazione internazionale di Israele è sempre più in pericolo.