Sanremo, respinto il ricorso, la Rai dovrà partecipare al bando

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Il Festival di Sanremo non potrà essere assegnato direttamente dal Comune di Sanremo, ma servirà gara pubblica per l’assegnazione dell’organizzazione del Festival della Canzone Italiana per il triennio 2026-2028. Il Consiglio di Stato al quale la Rai si era appellata insieme a Rai Pubblicità e al Comune di Sanremo, contro il Tar della Liguria che aveva imposto gara pubblica per l’assegnazione del Festival, ha dichiarato inammissibile quanto presentato. Allo stesso tempo lo stesso Consiglio ha rigettato il ricorso delle associazioni di consumatori.
Cosa succede adesso
Di fatto, ai fini dell’assegnazione della kermesse non accadrà nulla, il Comune di Sanremo ha perso il ricorso, ma di fatto per paura che il Consiglio di Stato non si esprimesse in tempo, ha seguito le indicazioni del Tar, indicendo gara pubblica e facendo irritare la Rai. Il Comune di Sanremo e il sindaco della cittadina festivaliera, Alessandro Mager, hanno perso il ricorso, ma non rischiano nulla essendo la Rai l’unica a essersi presentata. Viale Mazzini cade in piedi, non ci sono concorrenti, dovrà versare solo 1,5 milioni in più al Comune, una gabella accettabile dato che solo con la pubblicità legata all’evento incassa dieci volte di più.
Il fatto che la Rai sia l’unica offerente, non dà comunque la sicurezza alla azienda televisiva di Stato che le venga assegnata l’organizzazione del Festival. Il Comune di Sanremo potrebbe fare un altro sgambetto a Viale Mazzini e in fase negoziale alzare la cifra che la Rai dovrà versare nelle casse cittadine. A creare ulteriore preoccupazione il ricorso della Just Entertainment che fa capo a Sergio Cerruti, secondo cui la gara pubblica è stata impostata in maniera tale da far vincere la Rai.
Cerruti aveva chiesto di sospendere la gara per l’assegnazione e il Tar aveva fissato udienza per il 17 ottobre 2025, poi la richiesta è stata respinta, ma Cerruti continuerà la sua battaglia
Le associazioni di consumatori
Come detto, il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile il ricorso delle associazioni di consumatori che avevano fatto notare presunte irregolarità nella selezione dei brani, essendo quelli scelti, scritti da una ristretta cerchia di autori, per i giudici è tutto regolare.
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