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Un’esplosione. Poi silenzio. Le scintille si disperdono, ma i frammenti – le schegge – cominciano a raccontare una nuova storia. Così nasce Schegge, il quarto album di Giorgio Poi, uscito il 2 maggio per Bomba Dischi/Sony Music.
Un disco che è insieme rottura e ricostruzione, un mosaico musicale nato dal caos e diventato armonia.
A tre anni da Gommapiuma, Giorgio Poi torna con un’opera che rappresenta una svolta, una maturazione artistica ed emotiva. Schegge non è solo un album: è un diario frammentato di pensieri, intuizioni e paesaggi interiori.
Scritto tra il 2022 e il 2024 e registrato nel suo studio romano dopo 17 anni di lontananza dalla capitale, è un lavoro interamente suonato e prodotto dallo stesso cantautore, con la preziosa supervisione di Laurent Brancowitz (Phoenix).
L’immaginario evocato da Schegge è potente: città sospese, cieli bucati, amori incompiuti e sogni che fanno rumore. L’elettronica si intreccia a strumenti acustici, la scrittura si fa cinematografica e affilata, tra suggestioni ambient, jazz, colonne sonore e cantautorato d’autore.
Ad aprire il disco è Giochi di gambe, manifesto del senso dell’intero album: la danza sottile tra l’appartenenza e la fuga. Nelle tue piscine esplora la tensione tra sicurezza e ignoto, mentre Uomini contro insetti – brano senza ritornello, ispirato a Bertrand Russell – fonde denuncia sociale e poesia surreale.
C’è spazio anche per il romanticismo metafisico in Non c’è vita sopra i 3000 kelvin, mentre il singolo Les jeux sont faits (con videoclip girato tra le vie di Parigi dal regista Gaspard Millet) affonda nelle scelte definitive, dove “certe cose finiscono prima ancora di iniziare”.
La title track Schegge è l’unico brano strumentale, una carezza elettronica sospesa che sintetizza l’anima del disco.
Poi arrivano Tutta la terra finisce in mare, travolgente e apocalittica; Un aggettivo, un verbo, una parola, struggente grammatica dell’addio; e infine Delle barche e i transatlantici, chiusura sognante che lascia intravedere “un’altra America” dentro di noi.
Il tour: un’esplosione live in tutta Europa e Italia
Dopo l’uscita del disco, Giorgio Poi partirà per un tour europeo che toccherà Berlino, Bruxelles, Parigi (già sold out), Londra e Lugano. Il 24 maggio, poi, prenderà il via il tour italiano dal MI AMI Festival di Milano, con oltre dieci date in tutta la penisola fino a settembre, passando per Roma (anch’essa sold out), Caserta, Ivrea, Arezzo e Cuneo.
Sul palco sarà accompagnato da Matteo Domenichelli (basso), Francesco Aprili (batteria) e Benjamin Ventura (tastiere), confermando la formazione che da anni accompagna le sue sonorità delicate e profonde.
Schegge è il culmine di un percorso artistico sempre in bilico tra l’Italia e il mondo, tra la leggerezza e la vertigine.
Un album che guarda alla fragilità come fonte di forza creativa, dove ogni pezzo rotto trova la sua forma nuova. “Mi piace sentirmi esploso, sprigionato, sparato via – dice Giorgio Poi – una scheggia fra altre infinite schegge.”
Un invito a perdersi nei dettagli e ritrovarsi nella musica. Perché anche dopo l’esplosione, la bellezza può ricomporsi.