Serie A, torna Sarri sulla panchina della Lazio

Maurizio Sarri ritorna sulla panchina della Lazio, a confermarlo Angelo Fabiani, direttore sportivo dei biancocelesti intercettato in un bar della Capitale dal direttore di Adnkronos, Davide Belisario. Stando ai colloqui intercorsi con l’ex allenatore, ci sarebbe la disponibilità del medesimo ad assumere di nuovo la guida tecnica della squadra. In un video diventato virale sui social, il direttore sportivo al telefono con un imprecisato interlocutore conferma l’avvicendamento in panchina per poi ribadire il tutto al direttore.

La Lazio proviene da una stagione che sul finale ha riservato cocenti delusioni ai propri tifosi. A lungo in corsa per un piazzamento in campionato che le avrebbe consentito un agevole accesso nelle competizioni europee, si è ritrovata con un pugno di mosche in mano dopo la sconfitta interna patita dal Lecce nell’ultima giornata, risultato che è valso la salvezza ai salentini e con ogni probabilità la panchina a mister Baroni, considerato fino ad aprile inamovibile.

Uscita rocambolescamente il 17 aprile ai quarti di finale dalla Europa League, quando un mezzo miracolo stava ribaltando lo 0-2 patito in trasferta dal Bodo Glimt, la squadra della sponda biancoceleste del Tevere è incappata in una serie di passi falsi che ne hanno pregiudicato la stagione.

A tutto ciò si è aggiunta la poderosa rimonta dei cugini giallorossi da cui la Lazio ha patito la sconfitta nel derby e la rimonta di oltre 18 punti in classifica. A Sarri toccherà il difficile compito di rimettere a posto il morale della squadra e creare nuovi stimoli. Stando alle indiscrezioni, il tecnico di Figline Valdarno, ex di Napoli, Juventus e Chelsea, firmerà un contratto biennale con opzione per il terzo anno. Ingaggio da 2,5 milioni più bonus: 1 milione in caso di qualificazione in Champions e 500 mila euro legati all’Europa League.

Sempre le medesime fonti rivelano che il rientrante mister parteciperà attivamente alle scelte di mercato, nodo che nella prima esperienza aveva generato tensioni, in più la promessa di non vendere i big.