Spionaggio su Jacobs: Giacomo Tortu squalificato e inibito per 3 anni
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Mano pesante della procura federale nei confronti di Giacomo Tortu, fratello maggiore di Filippo per il caso di spionaggio ai danni di Marcel Jacobs. Il procedimento sportivo davanti al tribunale della Fidal si è concluso con la squalifica e l’inibizione di 36 mesi per Giacomo Tortu. La procura federale aveva chiesto la squalifica a vita per il velocista, tra l’altro Giacomo si è assunto l’intera responsabilità della vicenda, rischiando di rovinare il rapporto tra i due staffettisti olimpici.
Il tribunale federale è arrivato alla conclusione che Giacomo Tortu aveva come obiettivo dimostrare che “le prestazioni di Jacobs sarebbero state alterate da uso di sostanze dopanti, ma questa era una sua mera illazione, che non ha trovato il minimo supporto nelle analisi informatiche condotte”
Nel corso delle indagini sono stati ascoltati sia Jacobs che Filippo Tortu, il campione olimpionico di Tokyo 2020 in udienza ha dichiarato di avere sempre avuto rapporti cordiali con Filippo e senza contrasti. Filippo Tortu a sua volta ha riferito nella stessa occasione di “aver appreso dai giornali del coinvolgimento del fratello nel caso Equalize, di avere con un ottimo rapporto con Jacobs e nessun dubbio su di lui in merito al doping”.

La condanna
La procura ha rilevato nel comportamento di Giacomo Tortu un illecito sportivo con l’aggravante “di aver avuto il fine di favorire (l’ignaro) Filippo, mediante lo screditamento delle prestazioni dell’atleta di raffronto”. Per questi motivi Giacomo Tortu è stato condannato a 30 mesi “per violazione del rispetto e dell’osservanza delle norme statutarie e regolamentari federali, e dei principi di lealtà, probità, correttezza sportiva e disciplina che costituiscono i fondamenti dello sport” ai quali sono stati aggiunti ulteriori sei mesi come aggravante per “aver commesso l’illecito al fine di eseguirne o occultarne un altro, o per assicurare a sé o ad altri un vantaggio”.
Giacomo Tortu per tutto il periodo di squalifica non potrà accedere ai campi di gara o di allenamento. Il tribunale giudicante ha invece assolto per estraneità ai fatti, la società Raptors di Milano, di cui Giacomo Tortu è presidente e Amministratore Unico, perché l’infrazione da lui posta in essere era solo “nel presunto interesse di Filippo Tortu e si è sviluppata senza alcuna connessione con il suo ruolo nella società”.

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