Super Hornet precipita nel Mar Rosso, illesi i militari

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Un caccia F/A-18E Super Hornet della Marina degli Stati Uniti è precipitato nel Mar Rosso in seguito a un incidente occorso a bordo della portaerei USS Harry S. Truman.
Nonostante la gravità della situazione, entrambi i militari coinvolti sono riusciti a salvarsi, riportando soltanto lievi ferite.
L’incidente, avvenuto lunedì, ha sollevato interrogativi sulle misure di sicurezza adottate durante le operazioni sul ponte di volo, soprattutto in un’area ad alta tensione come quella del Mar Rosso, dove la presenza militare americana è strategica per la protezione del traffico navale.
Secondo quanto riportato dal comando della Marina, il jet da combattimento era stato appena rimorchiato fuori dall’hangar della portaerei quando il veicolo trainante — un trattore di servizio — ha perso il controllo, per motivi ancora in fase di accertamento.
Il risultato è stato drammatico: sia il Super Hornet, il cui costo unitario si aggira attorno ai 56 milioni di dollari, sia il trattore stesso sono precipitati in mare, finendo sommersi nelle acque del Mar Rosso.
Il pilota del jet e il marinaio incaricato della manovra del trattore sono riusciti a mettersi in salvo saltando fuori dai veicoli appena prima dell’impatto con l’acqua.
Uno dei due ha riportato solo ferite lievi ed è stato prontamente medicato a bordo della nave. Nessun altro membro dell’equipaggio è rimasto coinvolto.
La Marina ha avviato un’indagine interna per chiarire le cause del malfunzionamento del trattore e per determinare se ci siano state negligenze o errori umani.
Nel frattempo, sono già state attivate le procedure per valutare il recupero del jet affondato, anche se le operazioni si preannunciano complesse.
La portaerei USS Harry S. Truman, cuore del gruppo navale attualmente dispiegato nel Mar Rosso, rappresenta un elemento chiave nella strategia di sicurezza marittima degli Stati Uniti nella regione.
La sua presenza serve a garantire la libera circolazione del traffico commerciale in uno dei corridoi marittimi più sensibili del mondo, che collega il Mar Mediterraneo con l’Oceano Indiano attraverso il Canale di Suez e lo Stretto di Bab el-Mandeb.
Negli ultimi mesi, l’area è diventata teatro di crescenti tensioni a causa degli attacchi lanciati dai ribelli Houthi dello Yemen, supportati dall’Iran.
Questi gruppi hanno preso di mira navi mercantili e militari, cercando di destabilizzare la navigazione in un tratto fondamentale per l’economia globale.
La presenza della Truman ha dunque una duplice funzione: da un lato, esercitare una pressione dissuasiva contro azioni ostili; dall’altro, fornire supporto operativo rapido in caso di minacce o incidenti.
Dotata di una vasta gamma di velivoli e di avanzati sistemi di difesa, la portaerei consente agli Stati Uniti di proiettare potenza militare e garantire un intervento tempestivo in scenari di crisi, proteggendo alleati e rotte marittime strategiche.
L’incidente di lunedì non ha compromesso la capacità operativa del gruppo navale, che continua a svolgere le sue missioni di pattugliamento e deterrenza nell’area.
Tuttavia, ricorda quanto sia delicato l’equilibrio tra routine militare e rischio operativo in un contesto geopolitico sempre più instabile.