Taylor Swift e il piano ISIS: sotto processo un adolescente

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Taylor Swift nel mirino dell’ISIS: un adolescente siriano è a processo per aver contribuito al piano terroristico sventato a Vienna.
A Berlino è cominciato il processo contro Mohammad A., un quindicenne siriano accusato di aver contribuito a un complotto terroristico ispirato dallo Stato Islamico per colpire un concerto di Taylor Swift a Vienna, nell’agosto 2024.
Il ragazzo, che all’epoca dei fatti aveva solo 14 anni, è accusato dalla procura federale tedesca di aver preparato un grave atto di violenza e di aver sostenuto un’organizzazione terroristica straniera.
Secondo le indagini, Mohammad avrebbe tradotto e diffuso un video in arabo su come costruire esplosivi, inviandolo a Beran A., un diciannovenne arrestato in Austria e considerato l’ideatore del piano.
Inoltre, avrebbe facilitato i contatti di quest’ultimo con un membro dell’ISIS e avrebbe giurato fedeltà al gruppo jihadista, mostrando segnali di radicalizzazione già ad aprile 2024.
Il presunto obiettivo era uno degli show dell’Eras Tour di Taylor Swift allo stadio Ernst Happel di Vienna, dove erano attese circa 200.000 persone.
Dopo l’arresto di tre sospetti in Austria, tra cui anche due minorenni, i concerti furono cancellati all’ultimo momento. Le autorità austriache, coordinate con l’intelligence tedesca e americana, definirono il piano un attacco suicida di massa volto a uccidere “quante più persone possibile”.
L’accusato viveva a Francoforte sull’Oder e frequentava una scuola della zona, ma è stato escluso dalla didattica ordinaria. Il processo si svolge a porte chiuse per via della sua giovane età e della grande attenzione mediatica. Mohammad non è in custodia preventiva.
Taylor Swift, dopo l’annuncio dello sventato attentato, ha espresso pubblicamente il suo turbamento su Instagram, parlando di “paura” e di “enorme senso di colpa” per il rischio corso dai suoi fan.
Il processo a Berlino proseguirà almeno fino al 26 agosto 2025. Intanto, in Austria, Beran A. resta sotto indagine come principale sospettato.
Il caso ha riacceso in Germania e in Europa il dibattito sulla crescente radicalizzazione tra giovani, non solo di matrice islamista ma anche nei movimenti estremisti di destra e sinistra, segnalando la necessità di rafforzare la prevenzione e il controllo sulle dinamiche online di reclutamento.