Tess Masazza: l’occasione sprecata a LOL, il dolore improvviso, l’oceano buio e la voglia di raccontarsi

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Tess Masazza è conosciuta dal grande pubblico per la video serie “Insopportabilmente donna”, per i suoi spettacoli teatrali e per la partecipazione all’edizione di LOL, parentesi che lei reputa una occasione sprecata. L’attrice intervistata da Selvaggia Lucarelli nell’ambito del podcast “Burnout”, ha parlato degli ultimi tre anni della sua vita e di quanto un dolore forte e inatteso quanto un lutto possa averla fatta piombare in uno stato di profonda rabbia e sconvolgimento tale da ricorrere alle cure prima di uno psicologo e poi di uno psichiatra.
Adesso Tess sta cominciando lentamente a rivedere la luce in fondo al tunnel. Il racconto che l’attrice ha fatto a Selvaggia Lucarelli, come ha tenuto a sottolineare la blogger “non è una storia di rinascita che si celebra davanti a un microfono, e nemmeno un racconto sulla depressione con ambizioni da psicanalisi da bar. È una voce bella, dolente, testarda che affiora dal buio dell’oceano”. Quello stesso “oceano buio” di cui Tess ha parlato raccontando i suoi ultimi tre anni. Abbiamo raccolto le parti salienti della video intervista che potrete trovare nella sua forma integrale nella newsletter di Selvaggia Lucarelli.
L’intervista
Una giramondo con lo spirito nomade trasmessole dalla famiglia – “A diciannove anni sono andata via da casa, dalla Francia mi sono trasferita per due anni in Australia, prima in riva al mare poi a Sidney, un anno impegnativo, dopodiché quando ho percepito il bisogno di tornare in Europa ho valutato quale nazione potesse essere la mia casa e ho pensato all’Italia, a Milano, non pensavo che ci sarei rimasta per sempre e invece dopo Milano mi sono trasferita stabilmente a Roma. Con la mia famiglia ho avuto e ho un legame stretto nonostante la distanza, siamo stati e siamo molto legati, mamma, papà e sorella, mi hanno sempre detto di viaggiare e fare le mie esperienze. Ho vissuto tutto pienamente e in indipendenza, ho lavorato per pagarmi l’affitto, ho vissuto esperienze. Il valore vero della famiglia lo ho avvertito in Italia, non avendo un mio vero rifugio dove incontrare la mia famiglia. I miei genitori mi hanno sempre detto: ‘casa tua è il luogo dove vivi’ “
Gli inizi come giornalista e la nascita di “Insopportabilmente donna”: “A Milano ho cominciato a lavorare come giornalista in una web tv poi la decisione di diventare creator. Dopo tanti anni mi mancavano gli stimoli. Ho creato un blog ironico sul mondo delle donne, doveva essere un mezzo per lanciare la mia carriera di attrice invece ho scoperto che quello avrebbe potuto essere il mezzo principale, da lì ho creato una web serie. Tutte le donne mi hanno ispirata per ‘Insopportabilmente donna’ è stata una scoperta non mi aspettavo potesse diventare subito virale”
Nel 2022 l’anno orribile, le avvisaglie con la partecipazione a LOL, una occasione mancata – “Arriviamo al 2022, la vita procedeva bene, ma ero preparata anche all’idea che l’onda del web sarebbe finita, mi sono preparata il terreno nella consapevolezza che sarebbe arrivata la nuova generazione su internet, ho diversificato, ho scritto un libro, ho cominciato a recitare sul palco, ero felice soddisfatta, circondata da un team fantastico. Mi sono trovata in LOL oggettivamente occasione di crescita ma mi sono trovata in difficoltà e ho performato poco, uscito il programma mi sono piovute addosso tante critiche, mi sono buttata giù. Ero presente ma non capivo perché mi dovessi sentire in colpa, la ho vissuta male, la ho sprecata, avevo una bella vetrina. I commenti li ho letti e hanno fatto male”
La morte improvvisa della madre e la tragedia familiare – “Pochi mesi dopo ho perso mia mamma all’improvviso. All’inizio non capivo, sentivo mio padre piangere, confuso, mia madre a 63 anni all’improvviso se ne è andata, mezz’ora prima stava bene. La prima idea è stata prendere un aereo e andare a prendere mio padre, (i miei vivevano in Indonesia) e portarlo in Italia, far arrivare le spoglie di mia madre dall’Indonesia in Europa è stato lungo e faticoso, ci abbiamo messo un mese e mezzo. Mi sono confrontata con la fragilità di mio padre visto sempre come un supereroe, per me si è trattato di un doppio shock. Lui nella sua testa era sicuro di andarsene prima di lei. Ho passato tre mesi con lui in Francia cercando di non farlo crollare. Cercavo sempre di sviare la tristezza. Per paura di crollare non ho pensato al mio di dolore e quella inconsapevolmente è stata la mia rovina”
Il ritorno in Italia e il crollo dopo la tournee teatrale – “Dopo tre mesi sono tornata in Italia per la tournee teatrale che mi ha salvata abbastanza. Ho ricevuto messaggi d’affetto da parte di tutti, la mia salvezza in quel momento. Dopo il teatro sono crollata. E’ arrivata addosso tutta la tristezza. Ho accusato tutto insieme, la morte di mia madre, la fine dello spettacolo, il malessere del mio cane. Non riuscivo più a controllare corpo e mente, sono stata chiusa in casa, ero come fossi sola in un oceano nero. Il mio ragazzo non sapeva come aiutarmi”
La consapevolezza di non riuscire più ad avere il controllo del corpo e la decisione della psicologa: “Tess serve uno psichiatra” – “Il dolore mi ha fatto riconoscere le amicizie vere, quando non c’era apertura chiudevo la conversazione, non era colpa loro, non tutti sono predisposti ad ascoltare il dolore, ho imparato a come posizionarmi nei confronti di chi ascoltava. Non potevo dare colpe a persone che non capivano. Le mie erano crisi di nervosismo estremo, una rabbia che sentivo nella vita di tutti i giorni, una non accettazione di un lutto pesante e improvviso. Poi mio padre si è trasferito da me ed è riscattata la protezione verso di lui, sapevo che non era il papà di prima che mi risolveva i problemi. Ho cercato di proteggerlo fino a quando la mia psicologa mi ha detto che avrei dovuto cercare il supporto di uno psichiatra, ero io che andavo protetta”
La diagnosi dello psichiatra: depressione dovuta a trauma da lutto improvviso – “Dallo psichiatra ho ricevuto la diagnosi: depressione dovuta al lutto, che andava curata. La terapia ora sta dando i suoi risultati. Mi sento più leggera, la consapevolezza che la mia vita deve andare avanti, mi sono fidata, la terapia è stata progressiva, potente all’inizio meno invasiva alla fine. Il mio fidanzato è stato fondamentale, ha le spalle forti e non è si è lasciato travolgere nonostante abbia avuto momenti di sconforto nel vedermi stare male. Mio padre nel frattempo si è trasferito all’Elba, lui e mamma volevano una casa lì e lui per espletare la sua volontà ha venduto casa a Parigi, è amante delle ristrutturazioni, ha comprato una casa quasi distrutta e la ha fatta diventare bellissima.”
Il ricordo della mamma: “Mia mamma era un personaggio incredibile, la colonna della nostra famiglia, era una fotografa incredibile, dosava la mia melodrammaticità era forse l’unica che capiva a pieno la mia arte. Sapeva cogliere le sfumature degli esseri umani, era una persona buona e generosa. Quando penso a mia mamma la vedo nella musica, quando vedo personaggi per strada, metto in primo piano il bello invece del brutto. Il suo ridere per i miei spettacoli nonostante non capisse una parola di italiano, sapeva leggere le mie espressioni”.
La fine della terapia e le paure che sono rimaste – “La mia terapia è durata un anno e mezzo poi abbiamo cominciato a scalare gli incontri fino a escluderla del tutto a fine 2024. La mia psichiatra ha detto che dovrò elaborare tutto, non sono più depressa ma sento di essere meno forte, non ho elaborato. Alcune cose non riesco ancora a farle ho paura di prendere l’aereo, assurdo per me che ho girato il mondo, ho paura anche del fallimento, non nella vita, nella felicità.
Lo switch a un evento – “La mia depressione si è manifestata con senso di rabbia e solitudine, ero sola nel mio dolore nonostante chi mi stesse accanto facesse di tutto per aiutarmi. La consapevolezza di non farcela da sola mi distruggeva, ma nello stesso tempo non riuscivo a farmi aiutare fino a quando in un evento insieme a due mie amiche attrici per gioco ci siamo fatte fare le carte da una cartomante, senza sapere nulla mi ha detto ‘tu non sei vuota sei troppo piena perché non riesci a esprimere tutto quello che hai dentro’. Parole che mi sono rimaste dentro, era vero ero piena non ero vuota dovevo farlo uscire. E’ accaduto a casa di un mio amico a settembre 2023 ho avuto voglia di fare un video e da lì è ripartito tutto. “
L’intenzione di raccontare tutto in uno spettacolo – “Ora sono nel limbo, ho la consapevolezza di essere un’altra persona, di essere cresciuta di non essere più la ragazza di ‘Insopportabilmente donna’. Ho idea di scrivere uno spettacolo teatrale raccontando la mia storia ma in maniera né comica né drammatica, devo trovare la strada giusta. Adesso sento di avere la forza per farlo, quando stavo male non riuscivo neanche a scrivere. L’unica mia paura è come possano prendere ciò che sto scrivendo, mio padre e mia sorella, ho paura di riaprire il dolore, cercherò di non ferirli, voglio che sia uno spettacolo sarà bellissimo”
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