Giuseppe Scuccimarri 
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Il vicepresidente statunitense J.D. Vance ha esteso un invito a Papa Leone XIV a visitare gli Stati Uniti durante un incontro in Vaticano lunedì, in vista di una serie di sforzi diplomatici guidati dagli Stati Uniti per progredire verso un cessate il fuoco nella guerra della Russia in Ucraina .
Vance ha consegnato al primo papa americano una lettera del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e della first lady che lo invitava. Il papa, nato a Chicago, ha preso la lettera e l’ha messa sulla sua scrivania, e nel video dell’incontro, fornito da Vatican Media, si sente dire “a un certo punto”.
Vance, convertitosi al cattolicesimo nel 2019, ha anche donato al Papa agostiniano una copia di due delle opere più importanti di Sant’Agostino, “La città di Dio” e “Sulla dottrina cristiana”, ha dichiarato l’ufficio del vicepresidente. Un altro dono: una maglietta dei Chicago Bears con il nome di Leo.
“Come può immaginare, la gente negli Stati Uniti è molto emozionata per lei”, ha detto Vance a Leone XIV mentre si scambiavano i regali.
I regali di Leone XIV
Leone ha regalato a Vance una scultura in bronzo con la scritta in italiano “La pace è un fiore fragile” e un libro illustrato delle dimensioni di un tavolino da caffè degli appartamenti papali nel Palazzo Apostolico. Leone ha fatto notare che Francesco aveva scelto di non viverci e ha aggiunto: “E potrei viverci, ma non è ancora del tutto deciso”.
Vance ha guidato la delegazione statunitense alla messa solenne di domenica, che ha inaugurato il pontificato del primo papa americano. Lunedì, insieme a Vance all’incontro, c’era anche il Segretario di Stato Marco Rubio, anch’egli cattolico, ha dichiarato il portavoce di Vance, Luke Schroeder. I due hanno poi incontrato anche il Ministro degli Esteri vaticano, l’Arcivescovo Paul Gallagher.
“Si è avuto uno scambio di opinioni su alcune questioni internazionali di attualità, invocando il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale nelle aree di conflitto e una soluzione negoziata tra le parti coinvolte”, si legge in una nota vaticana dopo l’incontro.
Leone XIV ha avuto numerose udienze private
Il Vaticano ha elencato la delegazione di Vance come la prima di numerose udienze private che Leone avrebbe avuto lunedì con le persone giunte a Roma per la sua messa inaugurale, tra cui altri leader cristiani e un gruppo di fedeli della sua vecchia diocesi di Chiclayo, in Perù.
Il Vaticano, che è stato in gran parte messo da parte durante i primi tre anni dell’invasione russa dell’Ucraina, si è offerto di ospitare eventuali colloqui di pace, continuando nel contempo gli sforzi umanitari per facilitare lo scambio di prigionieri e riunire i bambini ucraini rapiti dalla Russia.
Dopo aver salutato brevemente Leone al termine della messa domenicale, Vance ha trascorso il resto della giornata in incontri separati, tra cui quello con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ha incontrato anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni, che ha espresso la speranza che l’incontro trilaterale possa rappresentare un “nuovo inizio”.
Stando a una dichiarazione dell’ufficio di Giorgia Meloni, in serata la Presidente del Consiglio ha parlato al telefono con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e con altri leader europei in vista della prevista telefonata di Trump con il presidente russo Vladimir Putin di lunedì.
“Ogni sforzo”
Leone XIV, l’ex cardinale Robert Prevost, è un missionario agostiniano nato a Chicago che ha trascorso la maggior parte del suo ministero a Chiclayo, una città commerciale di circa 800.000 abitanti sulla costa settentrionale del Perù, sul Pacifico.
Nei giorni successivi alla sua elezione, avvenuta l’8 maggio, Leone ha promesso “ogni sforzo” per contribuire a portare la pace in Ucraina. Ha anche sottolineato la sua continuità con Papa Francesco, che ha fatto della cura dei migranti e dei poveri una priorità del suo pontificato.
Prima della sua elezione, Prevost aveva condiviso su X articoli di cronaca che criticavano i piani dell’amministrazione Trump per le deportazioni di massa dei migranti.
Vance è stato uno degli ultimi funzionari stranieri a incontrare Francesco prima della morte del papa argentino, avvenuta il 21 aprile. I due si erano scontrati sulla questione dell’immigrazione, con Francesco che aveva pubblicamente criticato il piano di deportazione dell’amministrazione Trump e corretto la giustificazione teologica di Vance.
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