Venezia 82, Aras Aydin: il rapporto con l’Italia, la popolarità e le somiglianze con Behram

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Venezia 82 – C’è anche Aras Aydin sul tappeto rosso della Mostra Internazionale del Cinema, l’attore turco popolarissimo in Italia per l’interpretazione di Behram nella serie Tv “Tradimento”, ha ricevuto il premio quale “Miglior Attore Televisivo Internazionale” ai prestigiosi premi Kineo, consegnati in contemporanea con lo svolgimento della Mostra. L’attore turco è stato scelto sia dalla giuria del premio che dal pubblico internazionale.
In questo momento è uno degli attori internazionali più richiesti sia dagli addetti ai lavori che dai cacciatori di selfie o autografi. Aydin ha risposto alle domande rivoltegli dai giornalisti accreditati provenienti da diversi Paesi, soffermandosi anche sul grandissimo impatto internazionale che stanno avendo le serie turche. L’attore ha espresso la sua soddisfazione per l’attenzione globale che sta ricevendo “Tradimento”, ma anche per gli attestati di stima che gli sono stati tributati per le sue interpretazioni in “Cuore Nero” e “Aldatmak”.
Sul red carpet Aras Aydin si è presentato indossando un elegantissimo smoking bianco, conquistando i presenti per la sua eleganza e la sua disponibilità, quest’ultima dimostrata soprattutto nei confronti dei fotografi, con i quali ha scherzato assumendo anche pose particolari. L’attore si è detto molto orgoglioso per aver ricevuto un premio così importante a livello internazionale che è la dimostrazione di quanto il pubblico lo apprezzi e lo stimi. Ultimamente Aydin ha suscitato interesse per le sue interpretazioni di successo nelle serie “Escape” e “Nine Perfect Strangers” con Nicole Kidman.
L’intervista
In una intervista rilasciata a SuperGuidaTV l’attore turco ha parlato del suo rapporto con l’Italia e la popolarità che sta ricevendo nel nostro Paese, ne riportiamo i passaggi principali:
Sul suo rapporto con l’Italia e sui motivi per cui le serie turche piacciano così tanto: “Il mio rapporto con l’Italia è iniziato così. Nel 2017, insieme a mio fratello, siamo venuti a Roma in viaggio. Sono stato letteralmente stregato, innamorato. Ovviamente la cosa che più mi è rimasta a mente di quel periodo è stato il cibo, la cucina italiana. Quindi tutta la pizza, la pasta. L’ho apprezzata molto. Penso che ci assomigliamo molto come cultura. Per quanto riguarda le dizi (si chiamano così le soap in Turchia ndr) penso che queste storie sono molto intriganti. Dove c’è l’amore, dove c’è la curiosità, dove c’è un mistero, dove c’è un trascinare questo mistero, penso che ciò in entrambe le culture risvegli un certo interesse e quindi le persone le guardano amandole”.
Sul suo successo in Italia e sul rapporto con la popolarità: ” In Italia noi entriamo nelle case delle persone, siamo a contatto con le persone e tra l’altro non ci lasciano mai da soli. Ed è il posto in cui avvertiamo più sentito come successo e riconoscimento perché è il Paese, in primis che ci segue. Vedo me stesso in molti edit in italiano, ricevo molti messaggi e grazie alle traduzioni riesco a capire ciò che dicono, ciò che condividono, e questo mi fa molto felice. Ho molto presente che in Italia siamo molto amati.
Io sono laureato in Conservatorio, quindi il teatro è il luogo da cui vengo e ciò che mi hanno insegnato i miei maestri, ciò che per me è importante è dare tutto ciò che questo mestiere si merita e viverlo con più devozione possibile. Con le persone giuste, nei posti giusti se si ha una certa sincerità nel comunicare, ovviamente apriamo il cuore delle persone e questo ci fa vedere e vivere delle strade nuove a tutte le persone coinvolte”.
Sulle similitudini con Behram: “Grazie a Dio non c’è nulla di simile. L’unica cosa che forse lontanamente può assomigliare a me è il mio lato protettivo rispetto alle persone della mia vita, alle donne della mia vita, ma con rispetto, con lo spazio dovuto. Quindi questo posso dire che forse lontanamente si avvicina al mio essere”.
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