The Black Keys: rinascita rock dopo il caos del 2024

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Dopo un anno turbolento, i Black Keys sono pronti a voltare pagina. Il duo dell’Ohio, formato da Dan Auerbach e Patrick Carney, ha scelto di trasformare le difficoltà in musica, dando vita a No Rain, No Flowers, il loro tredicesimo album in uscita l’8 agosto.
Un titolo che dice già tutto: senza la pioggia non possono nascere i fiori.
“Eravamo estremamente frustrati dopo la cancellazione del tour”, racconta Auerbach a NME. “È una storia lunga e complicata, ma realizzare questo disco ci ha aiutato a superarla.”
Il riferimento è al tour europeo legato all’album Ohio Players, improvvisamente sospeso nel 2024 a causa di problemi organizzativi, con epicentro nella contestata venue Co-op Live di Manchester.
“Abbiamo suonato in location sold out come Brixton e Parigi, ma tutto è andato in frantumi perché il nostro ex management ci ha trascinati in una situazione assurda”, aggiunge Carney.
Niente pioggia, niente fiori, quindi. I Black Keys hanno trovato rifugio e rinascita nella musica, avviando collaborazioni inedite con alcuni degli autori più rispettati dell’industria.
Tra questi Rick Nowels, già al fianco di Lana Del Rey, che ha rivoluzionato il loro metodo creativo. “Mi ha fatto cantare parole nel vuoto, senza strumenti. È stato stranamente liberatorio”, dice Auerbach.
Hanno partecipato anche Scott Storch e Daniel Tashian, aggiungendo sfumature pop, soul e cinematiche alla tracklist.
Il singolo Man On A Mission – uscito il 20 giugno – è l’ultima anticipazione del disco, dopo The Night Before e la title track.
Un brano ipnotico che riflette la voglia di ripartire, nonostante le cicatrici. “Ci sentiamo più forti, più consapevoli. Stiamo ritrovando il piacere di suonare”, spiegano.
Lo conferma anche il ritorno sul palco: i Black Keys stanno vivendo un’estate intensa. In Europa arriveranno il 16 luglio a Roma, nell’ambito del Rock in Roma, unica data italiana annunciata. Poi toccherà al Regno Unito, con tappe all’aperto a Leeds, Manchester e Londra, accompagnati da Miles Kane.
Il duo guarda anche ai giovani talenti. “Con la nostra etichetta Easy Eye Sound cerchiamo di dare una mano a nuovi artisti”, raccontano, “anche perché oggi è più difficile emergere: conta tutto tranne la musica.”
Eppure, qualcosa si muove. “Siamo amici di Clairo e vedere il suo successo ci fa sperare.”
Dieci anni dopo il boom di Brothers, i Black Keys continuano a evolversi, più maturi ma ancora affamati. “Entriamo in studio con lo stesso entusiasmo di 20 anni fa, forse anche di più”, dicono. E se il passato li ha messi alla prova, il futuro sembra tutto da suonare.