Venere in Musica, gran chiusura con Bombino, la star del desert blues

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Venere in Musica, grande chiusura ieri sera 22 giugno della quattro giorni di musica nel parco archeologico del Colosseo. Il tempio di Venere e Roma ha fatto da superlativa cornice a un evento che ha visto ogni sera sul palco modi diversi di proporre musica: la canzone d’autore di Vinicio Capossela, Malika Ayane, una delle voci femminili più amate dal pubblico italiano e internazionale, la Golden Voice of Africa, il supremo rinnovatore delle sonorità africane tradizionali, il cantante e musicista maliano Salif Keita e per finire la stella del desert blues, Bombino, definito dal New York Times “il Sultano delle sei corde”.
I riconoscimenti internazionali e il messaggio
L’artista, riconosciuto tra l’altro da Noisey come “il più grande chitarrista del mondo”, è stato l’unico cantante nigerino ad avere la nomination ai Grammy Awards. Bombino è un abile chitarrista e compositore che ha preso come puntI di riferimento Jimi Hendrix e Mark Knopfler. Le sue sonorità richiamano le melodie dei suonatori del deserto, sono piene di resistenza e ribellione, rilasciando un groove irresistibile. L’artista è nato e cresciuto in Niger, Paese che da secoli lotta contro il colonialismo e l’imposizione rigida dell’Islam, il suo ultimo album “Sahel” è un’opera potente dal sapore politico ed anche il più vario dal punto di vista sonoro, perché rispecchia la complessità di culture che compongono l’Africa subsahariana.
Bombino e il suo blues che lo ha reso acclamato in tutto il mondo e portato ad avere collaborazioni con i più grandi artisti internazionali tra i quali Stevie Wonder, Keith Richards, Robert Plant, Dave Longstreth, Dan Auerbach e tanti altri, hanno dato lustro all’ultima serata della rassegna. L’artista ha coinvolto tutto il pubblico con la sua musica irresistibile, usando le corde della sua chitarra come estremo mezzo di comunicazione, accompagnando il tutto con il canto.
Non è mancato un monito per la pace in un discorso molto sentito fatto in un momento di pausa dalle note, “pace importante come l’aria, come i colori, come la musica”. Due ore di musica coinvolgenti tra ritmi e sound africani e la chitarra usata con estrema maestria.
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