Fastweb su Basciano: “Braccialetti elettronici ancora disponibili in agosto”

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Alessandro Basciano potrà indossare il braccialetto elettronico qualora si presentasse al secondo appuntamento presso il Commissariato Centro di Milano. Il deejay aveva fatto sapere tramite pec del suo legale di essere impossibilitato a presentarsi lo scorso 6 agosto presumibilmente per la sua attività di deejay che sta svolgendo in questo periodo all’estero, contestualmente aveva dichiarato di non essere più residente da diverso tempo in Italia.
Nel pomeriggio si era diffusa la notizia che il 14 agosto, data del nuovo appuntamento i braccialetti elettronici non sarebbero più stati disponibili, ma la Fastweb fornitore tecnico del servizio ha precisato che nel mese di agosto i braccialetti sono ancora disponibili. “I tempi e le modalità sono stabiliti dalle forze dell’ordine” ha precisato Fastweeb “per ragioni di tutela della privacy, non conosce l’identità dei destinatari del provvedimento”. Tuttavia la società segnala – diversamente da quanto risultava agli inquirenti – “che non essendo stata ancora raggiunta la soglia contrattuale prevista per il mese di agosto non sussistono, a oggi, carenze nella fornitura dei dispositivi”.
Esiste tutela per le donne?
A prescindere dal braccialetto elettronico che a detta dello stesso ministro Nordio è solo un deterrente che non tutela la vittima, è demoralizzante sentire uno Stato che chiede alle donne di denunciare senza che ci possa essere una vera e propria tutela. Assurdo che a fronte di femminicidi sempre più in aumento chi dovrebbe provvedere alla tutela delle vittime dimostri tanta superficialità, come ha ben scritto Selvaggia Lucarelli, non serve l’ergastolo per un femminicida, ma che altre donne non muoiano.
Alessandro Basciano è uno dei tanti uomini sottoposti a provvedimento restrittivo che sono liberi di circolare liberamente, facendo vivere nella paura chi lo ha denunciato. Adesso non stiamo scrivendo che Alessandro Basciano abbia intenzione di aggredire Sophie Codegoni, ma psicologicamente per lei saperlo in circolazione è motivo di paura. Stiamo parlando di due personaggi conosciuti, ma quante altre donne vivono nel terrore perchè lo Stato non le tutela?
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