Basciano riconvocato il 16 settembre per il braccialetto elettronico ma potrebbe essere tardi

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La vicenda Basciano sta assumendo sempre più contorni inquietanti, a quanto pare la giustizia non ha poi tutta questa fretta nel dare esecuzione a un provvedimento restrittivo della Corte di Cassazione. Alessandro Basciano, di professione deejay, divenuto popolare grazie alla sua partecipazione al Grande Fratello Vip 6 e alla sua relazione con Sophie Codegoni, è indagato per stalking dalla Procura di Milano su denuncia della stessa Codegoni. La Corte di Cassazione lo scorso aprile ha disposto per il deejay un divieto di avvicinamento e l’applicazione del dispositivo elettronico, quest’ultimo provvedimento di fatto non è entrato mai in essere.
Appuntamenti non rispettati e scappatoie legali
Il primo appuntamento utile che il Commissariato ha dato a Basciano per l’applicazione del dispositivo è stato quello del 6 agosto, mandato deserto dal Basciano per motivi di lavoro, il deejay si è invece presentato al secondo appuntamento del 14 agosto, in quella occasione il provvedimento è stato eseguito, ma di fatto per poche ore in quanto su presentazione di referto medico rilasciato da un pronto soccorso greco, il braccialetto è stato rimosso a causa di un incidente con la moto d’acqua occorso al deejay.
Quest’ultimo in una concitata telefonata avuta con Selvaggia Lucarelli, ha neanche troppo velatamente ammesso che lui il braccialetto non ha intenzione di indossarlo, anzi tramite legale avrebbe chiesto riesame del provvedimento, che sarebbe stato fissato dal tribunale per il prossimo 12 settembre. Nel frattempo la giustizia italiana ha riconvocato il deejay lo scorso 4 settembre per riposizionare il dispositivo, ma anche questa volta Basciano non si è presentato, anzi sarebbe stato visto in una palestra di Milano proprio nelle ore in cui avrebbe dovuto essere in commissariato.
L’inspiegabile inoperosità della giustizia
Ribadiamo ancora una volta, come peraltro abbiamo sempre fatto, che Alessandro Basciano continua a fare ciò che vuole perché chi dovrebbe ottemperare all’esecuzione di un provvedimento emesso da un giudice, lo sta facendo in maniera blanda o per nulla. Passino i motivi lavorativi del 6 agosto, passi anche l’incidente in moto d’acqua, ma non si può far finta di nulla sulla defezione del 4 settembre, davanti a una negligenza del genere sarebbe dovuto scattare l’inasprimento del provvedimento, che invece non c’è stato.
Non solo, invece di darsi da fare, il commissariato ha fissato un altro appuntamento, con calma, il prossimo 16 settembre, data che potrebbe essere inutile qualora a sorpresa il 12 settembre il tribunale accettasse il ricorso di Basciano e sospendesse il provvedimento in attesa che la Procura si pronunci su un eventuale processo. Stiamo parlando di fanta-giustizia, ma quello a cui abbiamo assistito fino ad ora va oltre l’immaginazione. E’ un insulto a tutte le donne perseguitate e oltraggiate, a coloro alle quali si invita a denunciare i loro persecutori.
Saremo ripetitivi, ma davanti a una macchina giudiziaria così lenta e di manica larga, stride ancora di più il trattamento riservato a Lulù Selassié, in quel caso non ci sono state deroghe o rinvii, in tre settimane si è fatto tutto per poi arrivare ad una condanna in primo grado senza prove, forse è proprio il caso di dire che la giustizia non è uguale per tutti.
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