Baby Gang ci ricasca, viola la sorveglianza, fermato e denunciato

#image_title
Baby Gang fermato e denunciato
Baby Gang, uno trapper più noti della nuova scena musicale italiana, è stato fermato a Milano nella notte tra martedì e mercoledì dai carabinieri, che lo hanno denunciato per il mancato rispetto delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale.
Il giovane artista, 23 anni, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, è stato trovato a bordo della sua Lamborghini alle 4.55 del mattino in via Melchiorre Gioia, un orario in cui, secondo le misure cautelari a cui è sottoposto, dovrebbe trovarsi a casa.
La vicenda si è svolta con un certo risalto, anche perché Baby Gang ha documentato l’accaduto sui suoi social, pubblicando una story su Instagram in cui si mostra con il passamontagna indossato mentre viene fermato dai carabinieri.
L’artista, che vanta oltre 6 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, è stato controllato dai carabinieri del Radiomobile, che hanno confermato la violazione delle condizioni imposte dalla sorveglianza speciale.
Le misure della sorveglianza speciale
Nel corso degli ultimi mesi, Baby Gang è stato sottoposto a una sorveglianza speciale, una misura che gli impone di restare a casa dalle 22 alle 7 del mattino, limitando le sue uscite.
Questa decisione è stata presa dalla sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano, che ha ritenuto il trapper “socialmente pericoloso”, nonostante gli consenta di continuare a esibirsi nei concerti, come accaduto recentemente durante il suo show al Forum di Assago il 14 dicembre scorso, davanti a oltre 15.000 spettatori.
I precedenti giudiziari di Baby Gang
Quello del 13 dicembre non è il primo guaio con la giustizia per Baby Gang, che ha avuto più di un confronto con la legge.
Nel mese di ottobre, infatti, è stato condannato in primo grado a tre anni e quattro mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale in relazione ai disordini scoppiati il 10 aprile 2021 in zona San Siro a Milano, durante le riprese di un video musicale insieme al collega Neima Ezza. Quel giorno, circa 300 persone, alcuni minorenni, si erano radunate senza autorizzazione, dando vita a disordini e lanciando oggetti contro le forze dell’ordine.
La difesa del rapper, rappresentata dall’avvocato Niccolò Vecchioni, ha sostenuto che Baby Gang non avesse partecipato attivamente ai disordini, ma che si fosse allontanato prima dell’arrivo della polizia. Nonostante questa versione, la condanna è stata confermata.
A luglio 2024, inoltre, Baby Gang ha ricevuto una condanna in appello a 2 anni e 9 mesi di reclusione, dopo i 5 anni e 2 mesi ricevuti in primo grado, per la sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via Tocqueville, vicino a corso Como, nella movida milanese. Durante l’incidente, che coinvolse anche il rapper Simba La Rue, due senegalesi furono feriti.
Il precedente arresto e l’attenzione sui social
Non è neppure la prima volta che Baby Gang finisce al centro dell’attenzione per comportamenti che violano le prescrizioni legali. Ad aprile 2023, infatti, era stato arrestato per aver violato gli arresti domiciliari. Nonostante fosse ai domiciliari con il braccialetto elettronico, il rapper aveva postato sui social delle foto con delle armi per pubblicizzare il suo nuovo album in uscita. Questa infrazione lo ha portato nuovamente in cella.
L’immagine di un giovane talento in conflitto con la legge
La carriera musicale di Baby Gang è salita alle stelle grazie ai suoi successi nel mondo del rap e della trap, con singoli che hanno raccolto milioni di ascolti. Tuttavia, il suo percorso artistico è segnato anche da numerosi guai con la giustizia, che continuano a far crescere l’attenzione mediatica intorno alla sua figura.
L’episodio di mercoledì, con la violazione della sorveglianza speciale, rappresenta l’ennesimo capitolo di una storia fatta di successi musicali ma anche di tensioni con la legge. Un contrasto che ha portato Baby Gang a essere visto non solo come un talento emergente, ma anche come un personaggio controverso, diviso tra la sua carriera musicale e i problemi legali.
About The Author
