Bimba rapita dalla madre nascosta al padre per 11 anni

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Quando la bambina è stata nascosta dalla madre aveva meno di 3 anni, adesso ne ha quasi 14. Per 11 anni la donna ha tenuto con sé la figlia in Spagna, nascondendo al padre dove si trovasse e impedendogli di vederla nonostante i provvedimenti del Tribunale che avevano disposto dapprima l’affidamento condiviso a entrambi i genitori e successivamente l’affidamento della minore al Comune di Milano con dimora presso la madre.
La bambina non sapeva dell’esistenza del padre
Dopo undici anni la donna trentanovenne e il suo attuale compagno di 49 anni, sono stati arrestati a Valencia dall’Unità tutela donne e minori della polizia locale. Sono finiti agli arresti domiciliari anche la nonna materna della bambina e il compagno di lei, due persone mature rispettivamente di 65 e 80 anni, che si sono rese complici del reato perpetrato dalla mamma della minore, bambina che da quanto emerso non ha mai saputo dell’esistenza del suo padre naturale.
Le persone arrestate sono accusate di sequestro di persona aggravato e sottrazione internazionale di minore. La donna tra l’altro si è resa irreperibile, dando alla figlia un falso nome, anche quando il Tribunale di Milano con diverse sentenze ha disposto l’affidamento della minore al Comune di Milano. Per la mancata esecuzione dolosa di quanto disposto dal giudice, la donna è stata condannata in via definitiva nel 2019, a tale reato si è aggiunto anche quello di sottrazione di minore.
L’arresto frutto di una collaborazione tra polizia locale di Milano, carabinieri e polizia spagnola
L’arresto della donna è avvenuto questa mattina 4 giugno a Valencia, individuata nonostante le false generalità che adoperava per non essere rintracciata. Il fermo è avvenuto grazie a una fruttuosa collaborazione tra la polizia locale di Milano e i carabinieri del Nucleo investigativo di Via Moscova, che hanno attivato una rete di fitti contatti con la polizia spagnola.
In un comunicato della Procura di Milano si legge che le indagini “hanno ricostruito anche la fattiva collaborazione nella condotta delittuosa sul territorio spagnolo da parte dell’odierno compagno della donna, nonché su quello italiano della madre e di un ulteriore famigliare, tutti attinti da misure cautelari personali”.
Nel medesimo comunicato si sottolinea che “Stante le evidenze investigative raccolte, l’oggettiva gravità del fatto posto in essere in danno di minore, il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato, è stata pertanto emessa la misura della custodia cautelare in carcere per i soggetti dimoranti in Spagna (eseguita mediante mandato di arresto europeo e la preziosa collaborazione delle autorità spagnole) e quella degli arresti domiciliari per i soggetti dimoranti in Italia”.
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