Boy George vs J.K. Rowling: scontro social infuocato

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Lo scontro tra Boy George e J.K. Rowling ha infiammato il web, trasformandosi in uno dei dibattiti più accesi degli ultimi tempi su X (ex Twitter). Al centro della polemica, come spesso accade, le posizioni dell’autrice di Harry Potter sulla comunità transgender, che da anni suscitano reazioni contrastanti tra sostenitori e detrattori.
La miccia si è accesa sabato, quando Boy George — icona della musica pop britannica, oggi 64enne — ha preso parte a una discussione già accesa tra Rowling e un altro utente, affermando “Il diritto di essere lasciati in pace da un ricco bullo annoiato” rispondendo alla domanda di Rowling: “Quali diritti sono stati tolti alle persone trans?”
Una risposta che ha riacceso la fiamma della polemica, spingendo Rowling a replicare in modo tutt’altro che diplomatico.
L’autrice, 59 anni, ha contrattaccato sottolineando le differenze personali tra lei e il cantante: “Tu sei un uomo, io una donna. Tu sei diventato famoso nei tuoi vent’anni, io solo dopo i trenta.”
Ma la stoccata più dura è arrivata con il riferimento alla condanna di George del 2009, quando fu incarcerato per aver ammanettato un accompagnatore e averlo aggredito con una catena.
“Non mi hanno mai dato 15 mesi per violenza”, ha affermato Rowling, usandolo come argomento contro l’inclusione di donne trans (nate biologicamente uomini) in spazi femminili come carceri e spogliatoi.
La scrittrice ha ribadito la sua posizione sulla necessità di proteggere le donne biologiche da potenziali minacce, aggiungendo: “Non tutti gli uomini sono violenti o predatori, ma abbastanza da rendere necessaria la protezione.” Ha poi definito Boy George un ex anticonformista ormai “conformista e noioso”.
Non si è fatta attendere la replica del cantante, noto anche per i suoi modi sopra le righe.
George ha attaccato l’aspetto fisico di Rowling, dicendo: “La demolizione del suo volto di riempimento è ancora più ridicola! Il drago è stato ucciso!” In un altro tweet, l’ha accusata di trarre piacere “dal dolore altrui”.
Il tutto si è trasformato in una valanga di commenti e condivisioni, portando nuovamente al centro dell’attenzione le dichiarazioni di Rowling, già oggetto di critiche da parte di attori del franchise di Harry Potter come Daniel Radcliffe ed Emma Watson.
Nell’aprile scorso, altri volti noti come Eddie Redmayne e Katie Leung hanno firmato una lettera aperta a favore dei diritti trans, in risposta a una controversa sentenza della Corte Suprema britannica che ha ristretto la definizione legale di “donna” e “sesso”.
Rowling ha celebrato quella sentenza con un tweet provocatorio: una foto di lei mentre fuma un sigaro e brinda, con la didascalia “Adoro quando un piano funziona”.
E mentre alcuni fan minacciano il boicottaggio del nuovo adattamento televisivo di Harry Potter prodotto dalla HBO, il CEO della rete, Casey Bloys, ha dichiarato: “La serie non sarà segretamente permeata dalle sue opinioni. E se volete discutere con lei, potete andare su Twitter.”
Una frase che, oggi più che mai, sembra profetica.