Cannes esclude Theo Navarro-Mussy per accuse di abusi

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Il Festival del Cinema di Cannes ha annunciato l’esclusione dell’attore francese Theo Navarro-Mussy dal red carpet di giovedì 15 maggio, in seguito alle accuse di violenza sessuale che lo coinvolgono.
Navarro-Mussy interpreta un ruolo secondario nel film Dossier 137 di Dominik Moll, in concorso ufficiale quest’anno, ma non prenderà parte alla presentazione ufficiale dell’opera a causa della decisione degli organizzatori di allinearsi a una politica più rigorosa sulla condotta degli ospiti.
Secondo quanto riportato dalla rivista francese Télérama, l’attore è stato accusato di stupro da tre ex partner, con denunce presentate tra il 2018 e il 2020.
Tuttavia, il caso è stato archiviato lo scorso mese per mancanza di prove.
Le tre donne coinvolte hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso e avviare una causa civile. È proprio la possibilità di un ricorso ancora in corso ad aver motivato l’esclusione dell’attore dal festival, come confermato dal direttore di Cannes, Thierry Frémaux.
Frémaux ha chiarito che la procedura legale in atto ha reso necessario il provvedimento, in linea con una crescente attenzione del settore cinematografico francese verso le accuse di abuso e violenza sessuale.
La scelta di Cannes segue l’esempio dei premi César, che nel 2023 avevano adottato una politica di esclusione per candidati condannati o indagati per reati di natura sessuale.
Navarro-Mussy, noto per il suo ruolo nella serie Hippocrate, ha negato ogni accusa ma ha dichiarato a Télérama di comprendere la decisione del festival e di essere “preoccupato” per il proprio futuro professionale.
Il suo avvocato ha affermato di non aver ricevuto alcuna notifica formale riguardante un ricorso, sottolineando che il caso era stato chiuso ufficialmente.
Il regista di Dossier 137, Dominik Moll, ha dichiarato di non essere stato a conoscenza delle accuse al momento della selezione del cast e ha ribadito che durante le riprese non si sono verificati comportamenti problematici.
Moll è noto per aver affrontato la tematica della violenza contro le donne nel suo film premiato La notte del 12, e ha sottolineato la propria sensibilità sull’argomento.
L’esclusione di Navarro-Mussy si inserisce in un contesto più ampio di revisione critica del comportamento nell’industria cinematografica francese.
Una recente inchiesta parlamentare ha denunciato come gli abusi siano “endemici” nel settore, chiedendo una presa di posizione chiara da parte delle principali istituzioni culturali.
La deputata Sandrine Rousseau, a capo dell’inchiesta, ha esortato Cannes a fungere da modello nell’eradicazione della violenza sessuale, fisica e psicologica.
Il Festival ha riaffermato il proprio impegno per un ambiente lavorativo sicuro e rispettoso. Le produzioni invitate sono ora tenute a garantire che “le condizioni di sicurezza, integrità e dignità delle persone siano state rispettate durante tutta la lavorazione del film”.
In attesa di ulteriori sviluppi, Cannes ha anche fatto sapere di monitorare altre segnalazioni riguardanti figure del cinema sotto accusa.
L’episodio segue le polemiche del 2023, quando il festival fu criticato per aver scelto Jeanne du Barry con Johnny Depp come film d’apertura, nonostante le controverse vicende legali dell’attore.
Oggi, Cannes cerca di rispondere in modo più deciso alle richieste di responsabilità, inserendosi pienamente nel dibattito pubblico sollevato dal movimento #MeToo anche in Francia.