Dua Lipa infiamma Wembley con Jamiroquai ospite a sorpresa

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In una calda serata di giugno, davanti a una folla da 70.000 persone, Dua Lipa ha trasformato il Wembley Stadium in un tempio del pop.
Il concerto del 20 giugno ha segnato un traguardo storico per la cantante britannica: è infatti diventata la seconda donna del Regno Unito, dopo Adele, a esibirsi da headliner nello stadio più iconico del paese.
Un evento atteso, immaginato, e infine vissuto con un’intensità travolgente, dove coreografie perfette, visual mozzafiato e ospiti inaspettati si sono intrecciati per due ore di puro spettacolo.
L’apertura è stata tanto eterea quanto potente: immagini di onde al rallentatore scorrevano sugli schermi mentre un drone creava un’atmosfera sonora quasi ipnotica.
Poi, come un’apparizione, Dua Lipa si è stagliata sul palco a forma di simbolo dell’infinito, splendente in una tuta di cristalli bianchi. Il pubblico, fino a quel momento stranamente quieto, ha ceduto definitivamente al fascino della serata.
Il set si è acceso subito con Training Season, brano tratto dall’ultimo album Radical Optimism, accolto con entusiasmo nonostante il riscontro tiepido del disco.
Lipa ha dominato la scena affiancata da 12 ballerini, in una performance carismatica e marziale, per poi spingere l’acceleratore con One Kiss, la sua hit con Calvin Harris, facendo ballare anche gli spalti più alti.
In uno dei pochi momenti di pausa, la pop star si è avvicinata alla platea, scambiando parole con alcuni fan in prima fila, firmando album e chiedendo con tono quasi da conduttrice di programmi per bambini: “Come ti chiami? Ti stai divertendo?”.
Un attimo di respiro, prima di riprendere con These Walls, eseguita su una passerella circondata dalla band, e con la grintosa Hotter Than Hell, accolta da un boato.
Il momento più inaspettato della serata è arrivato quando Lipa ha annunciato un ospite speciale: “una leggenda britannica, un pioniere”.
Sul palco è apparso Jay Kay, frontman dei Jamiroquai, con il suo inconfondibile stile e un cappello color prugna. Lo stupore si è trasformato presto in entusiasmo mentre i due si lanciavano in una versione esplosiva di Virtual Insanity.
Il mix tra il funk visionario dei Jamiroquai e l’elettronica elegante di Lipa si è rivelato sorprendentemente armonioso, tanto che qualcuno ha commentato: “Cosmic Girl sarebbe potuta essere una hit di Dua”.
Da lì in poi è stata una cavalcata senza freni tra alcuni dei brani più iconici della sua carriera: Electricity, Be the One, la travolgente Physical accompagnata da una finta lezione di aerobica anni ’80.
Con il bis, Dua ha spinto ancora di più sull’acceleratore: New Rules, rivisitata con un remix elettronico incrociato con Glue dei Bicep, ha incendiato il pubblico, prima che Don’t Start Now chiudesse lo show in un tripudio di coriandoli, fuochi d’artificio e stelle filanti.
“È surreale essere qui”, ha detto visibilmente commossa, ricordando il suo primo live a Londra davanti a 350 persone dieci anni fa.
Ora, davanti a un mare umano, Lipa ha dimostrato di essere cresciuta, artisticamente e umanamente, senza perdere la voglia di celebrare la musica.
E con due serate sold out a Wembley, la pop star è pronta a continuare il suo tour Radical Optimism in giro per il mondo, portando con sé tutta la sua energia scintillante — e qualche sorpresa ancora in serbo.