Harvey Weinstein di nuovo colpevole: i dettagli del processo

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Harvey Weinstein, l’ex potente produttore cinematografico diventato il volto emblematico del movimento #MeToo, è stato nuovamente dichiarato colpevole di aggressione sessuale da una giuria di New York.
Il verdetto arriva nell’ambito del secondo processo a suo carico nella città, dopo che lo scorso aprile una corte d’appello aveva annullato la precedente condanna del 2020 per vizi procedurali.
In questa nuova fase giudiziaria, Weinstein è stato riconosciuto colpevole di aver aggredito sessualmente Miriam Haley, ex assistente di produzione, nel 2006.
La giuria — composta da sette donne e cinque uomini — ha invece assolto il 73enne da un’altra accusa di aggressione sessuale avanzata dalla modella polacca Kaja Sokola, che all’epoca dei fatti aveva solo 19 anni.
Per la terza accusa, quella di stupro da parte dell’aspirante attrice Jessica Mann, non è stato ancora raggiunto un verdetto: le discussioni proseguiranno nei prossimi giorni.
Le tre donne hanno descritto uno schema di comportamento predatorio che si sarebbe ripetuto negli anni, con un copione ormai tristemente noto: giovani donne in cerca di opportunità nell’industria cinematografica che si ritrovavano intrappolate in incontri privati con il produttore, spesso in hotel o nelle sue residenze, durante i quali Weinstein avrebbe abusato del proprio potere per costringerle a rapporti sessuali non consensuali.
L’ex produttore, attraverso i suoi legali, ha sempre respinto le accuse sostenendo che si trattava di rapporti consensuali.
Questo nuovo processo assume una rilevanza particolare anche alla luce della sentenza di annullamento della precedente condanna.
Nell’aprile 2024, la Corte d’Appello dello Stato di New York aveva stabilito che Weinstein non aveva ricevuto un processo equo nel 2020, poiché il giudice aveva permesso la testimonianza di donne le cui denunce non facevano parte formale del caso.
Questa decisione aveva sollevato forti polemiche e timori tra le vittime di abusi e le associazioni che lottano per la giustizia delle donne, preoccupate per un possibile ridimensionamento dei risultati ottenuti dal movimento #MeToo.
Nel frattempo, Weinstein sta già scontando una condanna a 16 anni per reati sessuali inflitta a Los Angeles, dove nel 2022 è stato ritenuto colpevole di aver violentato una donna in un hotel di Beverly Hills nel 2013.
Questa nuova condanna a New York potrebbe ora portare a un ulteriore aggravio della sua pena.
Qualunque sarà l’esito finale del processo in corso, resta il segno profondo di una vicenda che ha scosso alle fondamenta l’industria dell’intrattenimento e ha dato voce a centinaia di donne rimaste troppo a lungo in silenzio.