Joe Biden concede la grazia al figlio Hunter, arriva la replica di Trump

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Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha preso una decisione che ha suscitato forti polemiche: ha concesso la grazia a suo figlio Hunter Biden, impedendo che fosse condannato per una serie di reati federali, tra cui quelli legati alle tasse e alle armi da fuoco.
Questa scelta arriva in un momento particolarmente delicato, in cui le accuse nei confronti di Hunter sono diventate un tema centrale nelle battaglie politiche in corso e ha sollevato interrogativi sul potere presidenziale e sulla sua possibile interferenza nella giustizia.
La motivazione di Biden: un “errore giudiziario politico”
Biden ha difeso la sua decisione, affermando che la persecuzione nei confronti del figlio è stata influenzata da motivazioni politiche.
“Credo nel sistema giudiziario, ma mentre ho lottato con questo, credo anche che la politica crudele abbia infettato questo processo e abbia portato a un errore giudiziario”
ha dichiarato il presidente, giustificando la grazia come una risposta a quella che considera una manovra politica orchestrata dai suoi avversari.
“Le accuse nei suoi casi sono nate solo dopo che diversi miei avversari politici al Congresso le hanno istigate per attaccarmi e opporsi alla mia elezione”
ha aggiunto.
La grazia concessa da Biden non si limita ai reati legati alle tasse e alle armi da fuoco, ma estende la sua protezione a qualsiasi altro reato contro gli Stati Uniti che Hunter Biden potrebbe aver commesso o a cui ha preso parte” dal 1° gennaio 2014 al 1° dicembre 2024.
La reazione di Donald Trump: “abuso di potere”
La decisione di Biden non ha mancato di scatenare reazioni contrastanti, in particolare tra i suoi oppositori politici.
Donald Trump, presidente eletto, ha criticato duramente la grazia, definendola “un abuso e un errore di giustizia”.
Trump, tramite un post su Truth Social, ha anche sollevato un’inquietante domanda: “La grazia concessa da Joe a Hunter include anche gli ostaggi del 6 gennaio, ormai imprigionati da anni?”, riferendosi ai partecipanti all’assalto del Campidoglio del 6 gennaio 2021, che sono stati arrestati e condannati per il loro coinvolgimento nell’attacco contro il governo.
Il riferimento agli eventi del 6 gennaio, in cui centinaia di sostenitori di Trump tentarono di sovvertire i risultati delle elezioni, rappresenta un attacco diretto alla decisione di Biden. Trump ha implicato che la grazia a Hunter Biden sia parte di un doppio standard, suggerendo che le persone condannate per il ruolo nell’insurrezione del 2021 non abbiano ricevuto lo stesso trattamento favorevole.
Un clima politico teso
La decisione di Biden arriva in un clima politico particolarmente acceso, con il presidente che deve affrontare sia le critiche interne che quelle provenienti dall’opposizione.
Le accuse contro Hunter Biden, che spaziano dalla frode fiscale all’illegalità nell’acquisto di armi, sono state da tempo utilizzate dai repubblicani come un argomento per attaccare non solo il figlio, ma anche la figura del presidente, accusato di aver avallato comportamenti discutibili.
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