Johnny Depp: “Ero un manichino da crash test per il MeToo”

#image_title
A 62 anni, Johnny Depp rompe il silenzio in un’intervista intensa e senza filtri al Sunday Times, riflettendo su come la sua carriera e la sua vita siano state sconvolte dalle accuse di abuso mosse dall’ex moglie Amber Heard e dal conseguente processo per diffamazione.
L’attore, che nel 2022 ha ottenuto una vittoria legale parziale dopo anni di battaglie nei tribunali americani e britannici, si racconta ora con una nuova lucidità, parlando di lealtà tradita, isolamento professionale e dell’amaro prezzo della verità.
“Sono stato un manichino da crash test per il MeToo”, afferma Depp. “Era prima di Harvey Weinstein. L’ho assorbito tutto.”
L’attore si riferisce al periodo immediatamente precedente all’esplosione del movimento #MeToo, quando le accuse di Heard – che non lo nominava esplicitamente nel suo editoriale sul Washington Post – bastarono a farlo cadere in disgrazia pubblica e professionale.
Il verdetto del 2022, che ha visto Heard condannata per diffamazione e Depp riconosciuto responsabile solo in parte, non ha cancellato anni di esclusione da Hollywood.
“Alcune persone mi hanno fatto davvero del male”, racconta. “Erano alle feste dei miei figli, li lanciavano in aria… e poi sono scomparsi.”
Il tradimento, per Depp, è arrivato da chi avrebbe dovuto difenderlo, persino il suo agente di lunga data: “Sono stato con un agente per 30 anni, ma in tribunale ha detto quanto fossi difficile. È la morte per coriandoli – ti celebrano e poi ti pugnalano.”
Depp si sofferma sul significato di “lealtà” e sulla solitudine affrontata nel periodo più buio della sua vita.
“Ho voluto vedere chi stava giocando sul sicuro. Meglio essere svegli”, afferma, con amarezza. La sofferenza, dice, è stata acuita dal pensiero dei figli, Lily-Rose (26 anni) e Jack (23), avuti dalla relazione con l’ex compagna Vanessa Paradis: “Se non avessi raccontato la verità, sarebbe stato come se avessi commesso quegli atti. E i miei figli avrebbero dovuto conviverci.”
Nel colloquio, Depp si apre anche sul tema dell’amore, ricollegandolo al rapporto con Heard: “Il mio rapporto iniziale con l’amore? Chiaramente ottuso. Quando sei un credulone, pensi di poter aiutare qualcuno che vedi spezzato… Ma poi quel turbamento si manifesta in altri modi.”
Dopo anni di silenzio e ritiro, Depp rifiuta l’etichetta di “ritorno” a Hollywood: “Non sono andato da nessuna parte. E se potessi davvero andarmene, non tornerei mai più.”
Tra i progetti recenti figurano Minamata, Jeanne du Barry e il film in arrivo Day Drinker, oltre agli spot per Dior.
Ma è nella memoria della famiglia e del tempo passato con i figli in Francia che Depp ritrova una fragile serenità.
“Il sud della Francia è stato l’unico posto in cui mi sono sentito davvero a casa”, dice, con nostalgia. “Ero ‘papino’. Ora i miei figli sono grandi, ma papà era fantastico. E sto diventando abbastanza vecchio perché ‘papà’ possa tornare. Qualche figlio di puttana dovrà chiamarmi così!”
Dalla devastazione mediatica alla lenta risalita, Johnny Depp non chiede più il plauso, solo che la verità venga ascoltata.