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L’omicidio di Fausto e Iaio fa parte dei cosiddetti cold case della criminalità italiana, un duplice omicidio avvenuto nel 1978 e che affonda le sue radici negli anni di piombo e nella lotta tra gruppi terroristici degli anni ’70. A riaprire l’inchiesta dopo quasi 50 anni è stata la gip Maria Idria Gurgo di Castelmenaedo che ha accolto la richiesta dei pm milanesi Leonardo Lesti e Francesca Crupi
L’omicidio di Fausto e Iaio
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (Fausto e Iaio), erano due giovani milanesi militanti di sinistra e frequentatori del centro sociale Leoncavallo. I due furono uccisi a soli diciotto anni, il 18 marzo 1978, con 8 colpi di pistola, in un agguato mortale in Via Mancinelli a Milano da tre uomini armati, tutti e tre riconducibili agli ambienti dell’estrema destra romana: Mario Corsi, Massimo Carminati e Claudio Bracci.
Il primo è tuttora conosciuto come punto di riferimento del tifo romanista e conduttore radiofonico, Carminati è passato alle cronache anni dopo come “mente” nell’inchiesta denominata “Mafia Capitale” e Bracci attualmente chitarrista in una band di ex detenuti è stato in passato implicato per aderenze con la Banda della Magliana e nel 2001 in un giro di usura legato alle macchinette di videopoker.
L’inchiesta sull’omicidio dei due giovani, è andata avanti per oltre 22 anni fino alla chiusura il 6 dicembre 2000 per insufficienza di prove. Nella disposizione della gip Clementina Forleo si legge: “Pur in presenza dei significativi elementi indiziari a carico della destra eversiva ed in particolare degli attuali indagati, appare evidente allo stato la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di questi elementi, e ciò soprattutto per la natura de relato delle pur rilevanti dichiarazioni”
Le accuse a Mario Corsi di Umberto Gay
Il 18 marzo 2000, alcuni mesi prima dell’assoluzione, il consigliere di Rifondazione Comunista Umberto Gay, denunciò pubblicamente Corsi accusandolo dell’omicidio di Fausto e Iaio :
“Io accuso Mario Corsi di essere nella migliore delle ipotesi la ‘spalla’ e nella peggiore il killer di Fausto e Iaio. Mi assumo le mie responsabilità. Tu, Mario Corsi, sei l’assassino di Fausto e Iaio. Il mio obiettivo e’ che ci sia una risposta da parte dell’ interessato e soprattutto che il giudice Clementina Forleo, che deve decidere se archiviare l’ inchiesta, valuti invece l’opportunità di disporre nuove indagini. Anche perché la Procura di Milano, tranne le prime indagini compiute dal pm Armando Spataro, se n’é sempre fregata di questo omicidio”.
La risposta di Corsi non tardò ad arrivare:
“È assurdo che si facciano affermazioni del genere quando ci sono stati tantissimi giudici che non mi hanno ritenuto responsabile del duplice omicidio. A quest’ora non sarei libero. Oltretutto non sono protetto da nessuno, né da gruppi politici. Fini e gli altri non mi stanno per niente simpatici, né da clan mafiosi, né da lobby. Non vedo perché un giudice onesto come Salvini avrebbe dovuto aver timori ad arrestare una persona come me. Non sono certo Sofri, che tra l’altro ritengo innocente, che viene difeso dall’intera sinistra”
La riapertura dell’inchiesta
La riapertura dell’inchiesta è stata sollecitata dal sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha inviato una lettera al procuratore capo Marcello Viola. Attualmente, il fascicolo è a modello 45, ovvero senza ipotesi di reato né indagati.
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