Parietti vs Cuccarini, Sanremo ’93: la verità dopo 30 anni

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Alba Parietti risponde a Lorella Cuccarini: trent’anni dopo Sanremo ’93, esplode il confronto mai chiarito.
“Fu indelicata”, ha detto Lorella al Corriere, riferendosi ad Alba. “Fece polemica sui giornali per ribadire che eravamo due primedonne alla pari. Ci restai male: ‘Alba, se hai un problema con me, parliamone tra noi’.”
Un invito tardivo, almeno secondo Parietti, che ha deciso di rispondere sui suoi canali social ufficiali, offrendo la sua versione dei fatti, molto più articolata e, a tratti, amara.
Alba Parietti comincia la sua replica sottolineando quanto trovi “curioso” che, dopo trent’anni, Lorella Cuccarini abbia scelto di riportare alla luce un episodio che, almeno formalmente, era stato archiviato.
“All’epoca i nostri ruoli erano assolutamente paritetici”, scrive Parietti, ma oggi – prosegue – la narrazione della Cuccarini sembra voler ridicolizzare la sua figura. “Suona quasi come un tentativo assurdo di mettermi in ridicolo”, aggiunge, non nascondendo un certo disappunto.
L’attrice e conduttrice torinese ricorda quel Festival come un momento di tensioni professionali e personali.
Mentre Cuccarini era lanciata come volto femminile principale del Festival, al fianco di Pippo Baudo, Parietti veniva “relegata” al Dopofestival.
“Accettai il ruolo senza battere ciglio – scrive – e senza alcuna protezione, trasformando comunque il Dopofestival in un grande successo”.
Ma il prezzo da pagare fu alto: esclusione dalle cinque serate ufficiali, nessuna partecipazione alle conferenze stampa principali, un isolamento quasi sistematico.
E intanto, nei media, si costruiva un’immagine dualistica: Lorella era “Biancaneve”, Alba la “strega cattiva”.
La Parietti non risparmia un passaggio emblematico: durante una rara conferenza stampa dalla quale non era stata esclusa, la Cuccarini, secondo il racconto, si alzò davanti ai giornalisti e disse, con fare materno, “Almeno abbracciamoci”.
“Un gesto che trovai francamente ipocrita”, commenta oggi Alba. Eppure, sottolinea, non avrebbe mai raccontato questo episodio se non fosse stata chiamata direttamente in causa. “Ho sempre rispettato i ruoli, anche quello della ‘strega cattiva’.”
La vicenda si carica dunque di significati simbolici che vanno oltre la semplice rivalità tra due conduttrici.
Dietro le quinte del Festival più seguito d’Italia si celano dinamiche di potere, strategie editoriali e costruzioni mediatiche che, nel tempo, hanno alimentato stereotipi e conflitti.
È anche una riflessione sul ruolo delle donne nello spettacolo italiano: donne spesso messe l’una contro l’altra, utilizzate come simboli contrapposti in un racconto più grande e, spesso, scritto da altri.
“Mi spiace – conclude Parietti – perché è una collega che ho sempre ammirato e stimato moltissimo.” Un epilogo che tenta di smorzare i toni, ma che non cancella il sapore agrodolce di una vicenda che, a trent’anni di distanza, continua a far discutere.
Forse, più che una polemica tra primedonne, questa è la storia di due professioniste ingabbiate in ruoli opposti, mai completamente scelti, ma imposti da un sistema che ama i duelli, soprattutto quelli femminili.
E che, evidentemente, non ha ancora smesso di specchiarsi in quel “gioco al massacro” andato in onda sul palco dell’Ariston nel 1993.