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Trent’anni fa, nel giugno del 1995, i Pulp salirono sul palco Pyramid di Glastonbury da sostituti dell’ultimo minuto e ne uscirono come leggende.
Il loro set – con Common People in prima linea, i debutti di Mis-Shapes e Disco 2000 e l’inconfondibile carisma di Jarvis Cocker – segnò un punto di svolta per la band. Ma non fu solo la musica a conquistare il pubblico: fu anche lo stile.
Oggi, nel 2025, i Pulp sono tornati. Il loro nuovo album, More, il primo in 24 anni, ha già conquistato critica e fan.
E mentre la band attraversa il Regno Unito, l’Europa e gli Stati Uniti con un tour molto atteso, il loro impatto non è solo musicale. Anche lo stile Pulp è di nuovo sotto i riflettori.
Jarvis Cocker, ancora fedele ai suoi abiti vintage anni ’70, rimane un’icona di stile eccentrico e personale.
Candida Doyle, oggi come allora, veste in modo audace e scintillante: “Mi assicuro di indossare qualcosa di il più luminoso possibile”, ha raccontato. Il suo ultimo outfit? Un vestito bianco con paillettes e nappe, perfetto per muoversi a ritmo di synth.
Nel panorama musicale attuale, dove gli Oasis stanno anch’essi tornando alla ribalta con tour estivi e uno stile che rimanda a parka e cappelli da pescatore, i Pulp rappresentano un’alternativa più artistica, giocosa e autenticamente vintage.
“I Pulp non sembrano impegnarsi per essere cool – lo sono e basta”, afferma Peter Bevan, stilista e redattore del Rakish Gent. “Il loro look è frutto di scelte personali, non di uniformi di moda.”
Questo senso di individualità ha sempre definito i Pulp.
A differenza di molte band coeve, non avevano uno stilista: vestivano ciò che amavano, spesso trovato nei negozi di beneficenza. “Per i primi dieci anni eravamo al verde”, ricorda Doyle. “Trovavo cose fantastiche nei charity shop.”
Oggi, la moda second-hand è più attuale che mai. Il 64% della Gen Z, secondo un sondaggio del 2023, cerca un capo usato prima di acquistarne uno nuovo.
Non è solo una scelta economica o ecologica, ma anche espressiva. E proprio qui risiede la forza senza tempo dello stile Pulp: nell’idea che essere sé stessi, con tutte le stranezze, sia il massimo della bellezza.
Come canta Jarvis in Mis-Shapes, “siamo forme imperfette, errori, disadattati”. Ed è proprio questo spirito che, trent’anni dopo, rende i Pulp ancora un’icona di stile e autenticità.