Ramy, la perizia conferma: il video dell’incidente fu cancellato

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Il caso dell’incidente che ha causato la morte di Ramy Elgaml, avvenuto nella notte del 24 novembre a Milano, resta al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria.
L’episodio, caratterizzato da dinamiche ancora poco chiare, coinvolge uno scooter in fuga da un inseguimento dei carabinieri e la successiva morte del giovane passeggero.
Le indagini hanno sollevato domande sul corretto svolgimento dell’inseguimento e su presunti tentativi di occultamento delle prove da parte delle forze dell’ordine.
La dinamica dell’incidente
Secondo la ricostruzione iniziale, Ramy Elgaml viaggiava come passeggero su uno scooter guidato dal suo amico Fares Bouzidi. I due stavano percorrendo di notte una strada di Milano, quando una pattuglia dei carabinieri ha tentato di fermarli.
Per ragioni ancora non del tutto chiarite, i giovani non si sono fermati, dando vita a un inseguimento. Bouzidi ha da sempre affermato che non ci sia stato alcun “alt”
La fuga è terminata tragicamente quando lo scooter è andato a sbattere contro un palo. Ramy, a causa delle ferite riportate, ha perso la vita, mentre il conducente Fares è rimasto ferito.
Non è ancora stato stabilito se l’inseguimento sia avvenuto nel rispetto delle norme operative e se abbia avuto un ruolo diretto nella perdita di controllo del veicolo, a causa di un possibile speronamento.
Il ruolo del testimone e il video scomparso
Un testimone, Omar E., si trovava nei pressi del luogo dell’incidente e ha filmato gli ultimi istanti dell’inseguimento con il suo cellulare. Il video, della durata di un minuto e dieci secondi, avrebbe potuto rappresentare una prova chiave per ricostruire gli eventi.
Tuttavia, secondo il racconto del testimone, i carabinieri gli avrebbero intimato di cancellarlo immediatamente, minacciandolo con una denuncia. Quanto sopra si evince da un video (Ramy, l’audio del carabiniere: “Chiudilo che cade”)
Il video cancellato
“Il video girato dal testimone Omar E., che documentava le ultime fasi dell’inseguimento dei carabinieri e l’incidente esisteva ma è stato cancellato”.
Questa è la conclusione a cui è giunto il tecnico informatico Marco Tinti, incaricato dai pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini di verificare l’esistenza delle immagini e accertare la loro eliminazione. Secondo quanto riferito dal testimone, sarebbero stati i carabinieri a intimargli di cancellare il video dal cellulare.
Le tracce del filmato eliminato
Secondo quanto riportato dall’ANSA, dall’analisi tecnica è emerso “che il video non è più presente sul dispositivo, ma rimangono evidenti tracce della sua cancellazione”.
È stato rinvenuto un solo frame del file nella cache della galleria del telefono, dove si distinguono quelle che sembrano le luci di un’auto dei carabinieri in arrivo.

Secondo la ricostruzione, la fotocamera del telefono di Omar E. era attiva dalle 4:03 e 22 secondi fino alle 4:04 e 31 secondi.
La posizione del dispositivo in quel momento è stata geolocalizzata in via Ripamonti, all’angolo con via Quaranta, proprio nel punto in cui lo scooter guidato da Fares Bouzidi, con in sella Ramy Elgaml, si è schiantato contro un palo.
Le ricerche online dopo la cancellazione
Un ulteriore elemento emerso dalla consulenza riguarda le attività online del testimone. Alle 4:49, pochi minuti dopo la cancellazione del video, Omar E. ha effettuato tre ricerche su internet con la frase: “come recuperare i file cancellati dal cestino”.
Questo dettaglio sembra confermare che il video sia stato effettivamente eliminato poco prima.
Le dichiarazioni del testimone e le indagini sui carabinieri
Nel suo verbale, Omar E. ha raccontato di essere stato avvicinato dai carabinieri mentre stava filmando.
“Quando hanno visto che stavo registrando erano due pattuglie, con due carabinieri in divisa. Non so se fossero della prima o della seconda macchina. Si sono avvicinati, mi hanno fatto una foto al documento e mi hanno detto: ‘Cancella immediatamente il video. Ora che hai fatto il video ti becchi anche una denuncia”.
Queste presunte pressioni hanno portato due carabinieri a essere indagati per frode processuale e depistaggio. Morte di Ramy Elgaml: due carabinieri indagati per depistaggio e favoreggiamento Ramy, parla l’amico: “Speronati da dietro”, sequestrati 6 cellulari ai carabinieri, 3 sono indagati
Le indagini puntano a chiarire se vi siano state irregolarità nella gestione dell’incidente e se il video rappresentasse una prova cruciale per la ricostruzione dei fatti.
Un caso ancora aperto
La vicenda continua a suscitare interrogativi, sia sull’operato delle forze dell’ordine sia sulle dinamiche dell’incidente in cui Ramy Elgaml ha perso la vita.
Le indagini proseguono per fare luce sui dettagli di quella notte e sulle responsabilità legate alla cancellazione del video.
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