Maria Grazia Piscitelli 
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Il 23 maggio segnerà una nuova tappa importante nel percorso artistico di Rkomi: uscirà infatti decrescendo., il nuovo album in arrivo via Island Records.
Un titolo che suggerisce introspezione e maturità, e che già si preannuncia come l’opera più personale del rapper e cantautore milanese.
Un progetto che arriva dopo anni di evoluzione musicale, in cui Rkomi ha saputo affrancarsi dalle etichette, spingendosi oltre i confini del rap per abbracciare influenze cantautorali, rock e pop, sempre rimanendo fedele alla propria identità.
In un panorama musicale spesso dominato dalla ricerca di un successo immediato e da brani confezionati per colpire al primo ascolto, Rkomi sceglie una strada diversa.
È un artista in continuo movimento, libero dai meccanismi del mercato e dai riflettori a ogni costo. decrescendo. nasce con questa premessa: un’opera autentica, curata nei minimi dettagli, che non cerca scorciatoie ma punta alla sostanza, al racconto intimo e complesso dell’essere umano dietro l’artista.
I brani che hanno anticipato il disco – quindi odio, quindi sono., il ritmo delle cose. e apnea da un po’.– mostrano già chiaramente la direzione intrapresa.
Tracce dense di significato, in cui Rkomi scava nel suo vissuto, affrontando fragilità, errori, ricordi e riflessioni.
In apnea da un po’., ad esempio, canta: “Milano mi fa respirare appena – se sbaglio vado punto a capo / per ogni passo falso fatto, ho un sasso in più nello zaino”. Un’immagine potente che racconta il peso del passato, della città che lo ha formato e al tempo stesso soffocato, ma anche la voglia di andare avanti, passo dopo passo.
Lo stile di scrittura rimane fedele a quello che ha sempre caratterizzato Rkomi: evocativo, frammentato, istintivo. Ogni frase sembra il frammento di una lettera aperta, indirizzata a chi vorrà davvero ascoltare. Non c’è compiacimento, ma solo verità, anche quando fa male. È una scrittura che nasce dal bisogno di comunicare, non dall’obbligo di intrattenere.
Con decrescendo., Rkomi sembra voler disegnare una parabola discendente solo apparente: non un crollo, ma un ritorno all’essenza, all’onestà, alla musica fatta per restare. Un album che potrebbe rappresentare una svolta e un punto fermo insieme, una nuova partenza nella sua ricerca incessante di significato e bellezza.
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