Rolling Stones: Satisfaction il riff che ha cambiato il rock

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Nel cuore della notte tra il 6 e il 7 maggio 1965, in una stanza d’albergo a Clearwater, in Florida, Keith Richards dei Rolling Stones si sveglia di soprassalto con un riff di chitarra che gli martella la mente.
Senza pensarci troppo, afferra un piccolo registratore portatile, suona quel riff su una chitarra acustica e poi si riaddormenta. La mattina dopo, riascolta il nastro: 30 secondi di riff seguiti da 45 minuti di russare.
Quello che aveva inciso era la base di una delle canzoni più rivoluzionarie della storia del rock: (I Can’t Get No) Satisfaction.
Scritta da Richards e da Mick Jagger, il brano fu completato poche ore dopo, mentre Jagger scriveva il testo a bordo piscina del Fort Harrison Hotel.
I versi esprimono frustrazione, noia, ribellione contro il consumismo e l’ipocrisia del mondo adulto. È il grido di una generazione che “non riesce a ottenere soddisfazione” in un mondo saturo di pubblicità vuote e promesse non mantenute.
Il celebre riff di apertura, reso ancora più potente grazie all’uso del pedale fuzz Gibson Maestro FZ-1, non era nemmeno destinato a rimanere. Richards pensava che dovesse essere sostituito da una sezione fiati, ma il produttore Andrew Loog Oldham insistette per mantenerlo. Fu una decisione storica.
Registrata definitivamente il 12 maggio 1965 negli RCA Studios di Hollywood, la canzone venne pubblicata a giugno.
Il successo fu immediato: in poche settimane raggiunse il primo posto delle classifiche americane e inglesi, e divenne il primo vero successo globale dei Rolling Stones. Per molti critici, segnò l’inizio del dominio della band sul rock mondiale.
Nel corso dei decenni, Satisfaction è stata reinterpretata in moltissimi stili diversi.
Tra le versioni più famose spiccano quella soul di Otis Redding, che inserì fiati e cambiò completamente l’arrangiamento, e quella carica di energia gospel di Aretha Franklin. I Devo, nel 1978, ne fecero una versione completamente alienata in stile new wave. Persino Britney Spears ne propose una versione pop elettronica nel 2000. Altri artisti celebri che l’hanno reinterpretata includono Cat Power, Jerry Lee Lewis, The Residents e Björk.
Oggi Satisfaction è considerata una delle canzoni più importanti del Novecento.
Inserita nella Grammy Hall of Fame, selezionata dalla Library of Congress, e al secondo posto nella lista delle 500 migliori canzoni di sempre secondo Rolling Stone Magazine, è molto più di un singolo di successo: è un simbolo del rock, della gioventù ribelle e del potere di una buona idea… anche nel cuore della notte.