Roma, muore dopo liposuzione, lo studio non autorizzato

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Roma, l’episodio rievoca quanto accaduto a Margaret Spada lo scorso novembre, uno studio medico scelto forse con troppa leggerezza, è costato la vita a Ana Sergia Alcivar Chence, una donna ecuadoriana di 47 anni. La donna dopo un intervento di liposuzione avvenuto in uno studio del quartiere Torrevecchia, ha avvertito un malore, dopo essere stata trasportata al Policlinico Umberto I, la quarantasettenne è deceduta.
La donna è arrivata in ospedale sabato 7 giugno poco dopo le 20.30, era in arresto cardiocircolatorio e già intubata, con lei ad assisterla un anestesista che la accompagnava, che secondo gli operatori del 118, le avrebbe praticato un massaggio cardiaco durante il trasporto in ambulanza. Per oltre un’ora, una volta giunta in ospedale i medici hanno provato a rianimarla, ma senza successo, la donna presentava un quadro generale di choc, seguito a perdita di coscienza e ipotensione riconducibile secondo gli inquirenti a molteplici cause.
Il chirurgo, un anestesista e un infermiere indagati per omicidio colposo
Per la morte della donna la Procura di Roma ha iscritto tre persone nel registro degli indagati: si tratta del medico chirurgo che ha effettuato l’intervento, Jose Lizzaraga Picciotti, anche lui peruviano, di un anestesista e di un infermiere, per tutti l’accusa è quella di omicidio colposo. La struttura a quanto pare non autorizzata dove è stato eseguito l’intervento è stata posta sotto sequestro.
Chi è Jose Lizzaraga Picciotti
Il chirurgo ha già precedenti denunce per lesioni, fatte da pazienti che si erano sottoposte a interventi di liposuzione e interventi di chirurgia estetica, nel 2006 e nel 2018. Anche l’anestesista indagato insieme al dottore avrebbe precedenti, ma non legati alla professione medica. Nella giornata di domani 11 giugno, il pubblico ministero titolare del procedimento, dott. Andrea D’Angeli, conferirà l’incarico per l’autopsia.
Il dott. Picciotti, 65 anni, esercitava in un appartamento di Torrevecchia, quartiere nel quadrante nord ovest della Capitale, la struttura non aveva più ricevuto le autorizzazioni necessarie dal 2007 con scadenza 2012, dopodiché Picciotti avrebbe continuato a operare ugualmente.
Picciotti medico e ristoratore
Il medico chirurgo pubblicava sui social video motivazionali nei quali promuoveva la chirurgia estetica per cambiare vita e far tornare indietro nel tempo, tutti a bordo di auto di grossa cilindrata, dalla quale reclamizzava le sue promozioni, a prezzi talmente stracciati che rimaneva quasi impossibile non suscitare una riflessione in chi ascoltava. In vari video Picciotti invita tutti a prendere coraggio e affidarsi a lui “Abbiamo i prezzi migliori: acido ialuronico e botox trattamento completo a 199 euro”.
Ma non finisce qui, il chirurgo sui social reclamizzava anche l’apertura di un ristorante sulla Via Prenestina, anche quella, secondo il medico ristoratore, impossibile da non prendere in considerazione.
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