Sabrina Cosentino: la denuncia all’ex per revenge porn, gli uomini sotto casa, la scarsa solidarietà

#image_title
La storia di Sabrina Cosentino non tutti la conoscono, è purtroppo il doloroso cammino compiuto da una donna per vedere tutelate la sua persona e la sua dignità. Una storia di soprusi da parte di un uomo violento, culminata con la pubblicazione in rete da parte di lui, di fotografie della ex in momenti di intimità o completamente nuda, il tutto corredato da nome, cognome e indirizzo. Ospite della seconda puntata di “Burnout” il podcast di Selvaggia Lucarelli, la donna ha ripercorso la sua triste vicenda, raccontando la scarsa solidarietà femminile ricevuta e la attenta morbosità maschile di cui è stata oggetto per anni.
Una triste storia per cui non vi era una legge a tutela nel momento in cui la donna è stata vittima del reato e in cui lo Stato ancora una volta è stato lento, nonostante ci fosse una denuncia e le immagini fossero ormai virali sui social tanto da costringere la malcapitata a vivere un vero e proprio inferno e a dover difendersi dalle orde di maschi italici che si presentavano sotto casa per sincerarsi che le indicazioni riportate sotto il video fossero esatte.
“Anni fa – racconta nella sua introduzione Selvaggia Lucarelli – cercando “donna nuda” su Google, il primo risultato era lei: volto, nome, indirizzo. I gruppi d’odio più famosi della rete condividevano i suoi video intimi e quelli di altre centinaia di ragazze, alcune minorenni. Sabrina Cosentino è stata tra le prime in Italia a denunciare il ‘fidanzato’ e questi gruppi per revenge porn, quando ancora non c’erano strumenti, consapevolezza e leggi adeguate. Non si è nascosta: ha lottato, è riuscita a far condannare il suo ex. E oggi aiuta altre donne a farlo.”
La storia di Sabrina Cosentino
“Mi hanno vista tutti”, così comincia la storia drammatica di violenze subite da un ex possessivo, per cui diventava motivo di rabbia anche solo vederla parlare con qualcuno: “Ci sono stati momenti in cui il suo sollievo più grande sarebbe stato quello che io facessi una brutta fine, forse gli avrebbe dato sollievo vedermi morta, se parlavo con gli uomini ero una puttana e se erano donne stavo tramando contro di lui. Io andavo al lavoro con i lividi, raccontavo che mi erano cascate addosso le valigie mentre mettevo a posto, non dicevo di essere caduta dalle scale perché sapevo fosse un clichè”
Una storia già di per sé drammatica con un epilogo terribile: “Da lì a poco c’è stato il più grande sputtanamento della storia del web, le mie foto intime sono state pubblicate on line. Sono finita in un archivio vero e proprio di centinaia forse migliaia di donne, tra cui anche tante che si sono tolte la vita a causa del revenge porn. Le mie foto sono state condivise su portali in cui l’odio e il sessismo sono sdoganati come ‘Sesso, Droga e Pastorizia’ che conta un milione e settecentomila iscritti, ‘La Fabbrica del Degrado’ che forse arrivava a un milione. Me li sono trovati sotto casa che stavano a guardare il cancello e il citofono, per vedere se ci fosse davvero il mio cognome, per vedere se fosse tutto vero ciò che c’era scritto sul web. Sono stata personalmente perseguitata per anni”
Una vicenda che nonostante la grande sofferenza, ha regalato a Cosentino un grosso assist per riformulare tutta la sua vita: “Ho riformulato tutta la mia vita a causa di questa vicenda, ma quanto mi è costato caro tutto questo”
La giustizia arrivata dopo anni
Sabrina ha lottato con tutte le sue forze per avere giustizia, la ha ottenuta dopo anni, quando milioni di utenti avevano guardato i contenuti che la riguardavano direttamente, lo Stato e la giustizia sono stati lenti anche in questo caso. Sabrina è sopravvissuta grazie al suo carattere forte altrimenti a causa della montagna di fango subita avrebbe potuto decidere di porre fine in altri modi alla gogna nei suoi confronti, adesso aiuta donne che stanno vivendo quello che ha vissuto lei. Il suo ex è stato condannato mentre i portali sessisti che incitano all’odio sono sempre on line…a proposito di tutela.
About The Author
