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L’album si chiama “Ranch” è uscito il 9 maggio e al suo interno ha un brano ispirato a Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983 a 15 anni e mai più ritrovata. Salmo autore del brano e di tutto l’album, ha commentato la traccia rivelando di essersi ispirato al documentario “Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi” L’artista ha spiegato di essere rimasto molto spaventato dalla “verità che contiene” il docufilm così da immaginare e mettere in musica una storia parallela, in cui il colpevole del sequestro o dell’omicidio fosse il figlio di un prete.
I ringraziamenti di Pietro Orlandi
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che da anni sta cercando di far luce sulla scomparsa della sorella, riprendendo in un post un passaggio del brano di Salmo, ha inviato i suoi ringraziamenti all’artista : “‘Il figlio del prete’ nasconde la storia che tutti sapete, ha rapito minori venduti alla fede… figlio di un mostro santificato come il Padre Nostro. Ispirato alla storia che tutti sapete, grazie Salmo”
La vicenda di Emanuela Orlandi
La vicenda di Emanuela Orlandi è una delle storie più oscure d’Italia e del Vaticano, nella quale sono state tirate in mezzo tante ipotesi, dalla pista terroristica, a quella della mala romana, fino a fantasiose supposizioni che vedono Emanuela rinchiusa in istituti monastici o sotto copertura in Turchia.
C’è anche chi è arrivato vicino alla verità, ma non è stato creduto, in tutto ciò come un’ombra aleggia l’inquietante silenzio del Vaticano. Dopo quasi 42 anni chi sapeva adesso non può più parlare perché non c’è più, della vicenda rimane il ritratto di una Italia anni ’80, un Paese appena uscito dagli anni di piombo e in preda alle tensioni della guerra fredda USA/URSS, in mezzo a tutto ciò un Papa polacco eletto quattro anni prima che odia il blocco sovietico e tende a spostare tutto il male verso quella parte di Europa.
La storia di Emanuela preda dei gruppi terroristici turchi per chiedere uno scambio con Ali Agca attentatore di Giovanni Paolo II probabilmente parte proprio dal Vaticano, una Santa Sede che a parole ha sempre promesso collaborazione, ma nei fatti si è sempre rifugiata nel silenzio.
Pino Nicotri autore di tre libri di inchiesta sul caso, a proposito di Emanuela Orlandi parla di un triplo inganno: “il primo inganno è quello del “rapimento politico”, la fantasiosa tesi imposta a colpi di appelli da papa Wojtyla impegnato nella lotta anticomunista nell’Est europeo. Il secondo inganno è quello delle autorità e degli apparati vaticani e italiani per assecondare la “messinscena” del rapimento politico. Il terzo inganno è quello di stampa e tv, c che hanno trasformato il caso Orlandi in uno show mediatico di supertestimoni fasulli, false rivelazioni e notizie inventate”
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