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Shablo torna con Gelido, un singolo che sembra rispondere alla domanda: cosa succederebbe se l’eleganza senza tempo di Nat King Cole, la voce ruvida di Etta James e la classe di Frank Sinatra potessero incontrare la crudezza lirica del miglior hip hop americano anni ’90?
Probabilmente, nascerebbe proprio qualcosa di simile a questo brano, realizzato insieme a Joshua, Tormento e alla voce intensa di Mimì, vincitrice di X Factor 2024.
Pubblicato lo scorso 16 aprile, Gelido è molto più di una semplice canzone: è un piccolo manifesto sonoro, una jam in live session con un’anima che oscilla tra street culture e raffinatezza jazz.
Il videoclip, intimo e familiare, rafforza l’atmosfera calda e nostalgica che il brano trasmette sin dalle prime note.
La base è un raffinato intreccio di giri di basso avvolgenti, ottoni che sembrano parlare, improvvisi scratch e una drum machine che richiama le strade vissute di una New York anni ’90, tra graffiti e seminterrati pieni di vinili.
Gelido è, innanzitutto, un racconto. Un racconto a più voci – quelle di Joshua, Mimì e Tormento – che ruota attorno alla fine di qualcosa di importante.
Una storia dove malinconia e consapevolezza si fondono, in un equilibrio delicato tra fragilità e forza. Joshua apre con versi che suonano come un bilancio: “Al destino ho chiesto di più / Strade libere e mille yard […] / Per com’era il game siamo andati troppo far”, parole che raccontano una vittoria conquistata a fatica, contro ogni pronostico.
Mimì, con la sua voce potente e autentica, regala forse la parte più toccante del brano.
Le sue parole rivelano la difficoltà di tagliare legami e prendere in mano la propria vita: “Che ci credo o no, mi proteggerò / E non ci sarò più, ma lui non lo sa”.
Un addio consapevole, doloroso ma necessario, dove affiora anche una dimensione spirituale, quasi di redenzione: “Col cuore gelido, Dio, perdonalo tu”.
Tormento, con la sua classe inconfondibile, chiude il cerchio e ci restituisce quella sensazione di “malinconia vittoriosa” che è la vera cifra emotiva del pezzo. La musica, ancora una volta, si fa linguaggio dell’anima.
Shablo, regista visionario di questo incontro, firma un lavoro che suona come un assaggio di qualcosa di più grande. L’annuncio di un album in arrivo nel 2025 fa ben sperare: se questa è l’anteprima, il futuro sembra decisamente interessante.
Per ora ci godiamo Gelido, un viaggio sonoro che, in poco più di tre minuti, riesce a portarci lontano, tra luci seppiate, nostalgia e una nuova idea di hip hop, che guarda al passato per costruire il domani.