Stoccolma contro Trump sull’annullamento delle politiche DEI

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Si tratta dell’ultimo tentativo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine a tali programmi all’interno del governo federale (e non solo), in quella che ha descritto nel suo discorso inaugurale come una mossa per porre fine ai tentativi di “inglobare socialmente razza e genere in ogni aspetto della vita pubblica e privata”.
Paesi e città in tutta Europa hanno ricevuto analoghe pressioni dalle ambasciate statunitensi, tra cui Francia, Belgio e la città di Barcellona, che si sono tutte schierate contro i tentativi degli Stati Uniti di estendere le loro politiche anti-DEI (Diversità Equità Inclusione) al continente.
In una e-mail l’ambasciata statunitense a Stoccolma ha chiesto ai funzionari di Stoccolma di firmare una certificazione attestante che i loro appaltatori non gestiscono alcun programma di promozione della DEI
In una e-mail all’ufficio di pianificazione della città, datata 29 aprile, l’ambasciata statunitense a Stoccolma ha chiesto ai funzionari di Stoccolma di firmare una certificazione attestante che i loro appaltatori non gestiscono alcun programma di promozione della DEI che violerebbe la legge statunitense contro la discriminazione.
Venerdì il consiglio comunale ha dichiarato che non darà seguito alle richieste dell’ambasciata né risponderà ufficialmente. “Siamo rimasti davvero sorpresi, ovviamente”, ha dichiarato all’Associated Press Jan Valeskog, vicesindaco per la pianificazione urbana. “Non firmeremo affatto questo documento, ovviamente no.”
Valeskog ha affermato che, sebbene la città desideri mantenere buoni rapporti con l’ambasciata, rispetterà la legge svedese e le politiche cittadine per includere le pratiche DEI
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