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Wimbledon – Lo sappiamo già, la debacle di tanti top ten nei primi due turni di uno degli slam più importanti, forse il più iconico, porteranno i semplici tifosi a ragionare in chiave patriottica ed ad arrivare alla conclusione che meno tennisti forti restano in gara più possibilità ci saranno per Sinner, Paolini e compagnia di arrivare in fondo al torneo. Per una volta vorremmo ragionare nell’ottica del torneo in generale, unico per tradizione e superficie e di come il medesimo seppur carico di importanza, di prestigio e di storia, venga spesso affrontato con superficialità dai giocatori più forti, come se il solo blasone (il loro) potesse essere foriero di risultati esaltanti.
Le teste di serie non digeriscono l’erba
Abbiamo titolato che i top ten non digeriscono l’erba, ma soffermandoci ancora di più sui risultati, 23 teste di serie su 64, sono saltate al primo turno. Rappresentano più di un terzo del totale, sono 13 uomini e 10 donne che con la loro uscita di scena prematura, oltre a far perdere di qualità al torneo, ne hanno abbassato l’interesse. Da quanto si apprende dagli almanacchi di tennis, vedere 13 teste di serie maschili sconfitte al primo turno non era più successo dagli Australian Open 2004. Otto top ten eliminati nei primi due turni nei due tabelloni, non era mai successo in era Open e gli esperti sono quasi certi non sia mai accaduto neanche prima.
Tra gli uomini Alcaraz numero 2 del mondo, si è “salvato” al quinto set contro un Fognini che ha sfiorato l’impresa, sono invece caduti alla prima curva, Zverev (nr 3), Musetti (nr 7), Rune (nr 8) e Medvedev (nr 9) tra gli uomini. Tra le donne, Gauff (nr 2), Pegula (nr 3), Zheng (nr 5) e Bodosa (nr 9) è la dimostrazione che l’erba i top ten non la sanno masticare.
Il cammino degli italiani
Tra gli azzurri la sorpresa in positivo della giornata è stata la vittoria netta di Elisabetta Cocciaretto contro la numero 3 del mondo, Jessica Pegula, da sottolineare come la tennista statunitense abbia elogiato la nostra atleta e le abbia riconosciuto la forza e i meriti per il pesante 6-2, 6-3 subito, riempiendola di complimenti. Un gesto di grande sportività da parte dell’americana, non è facile comportarsi come ha fatto lei, soprattutto dopo una sconfitta a cui non era preparata.
Sorpresa in negativo purtroppo la sconfitta di Lorenzo Musetti, l’azzurro è uscito al primo turno come Berrettini, con la differenza che il carrarese con l’eliminazione ha perso tutti punti conquistati con la semifinale di un anno fa mettendo a rischio il posto tra i top10, dipenderà dai risultati degli altri. Unica certezza, a parte l’incostanza di Paolini che adesso avrebbe il tabellone spalancato e ci si augura ne approfitti, la conferma di Sinner, il numero 1 del mondo ha mantenuto la sua imbattibilità nei confronti diretti con i tennisti italiani, eliminando agevolmente Nardi in tre set.
Adesso sul cammino dell’altoatesino ci sono avversari che ha già battuto e sulla carta nessuno che potrebbe impensierirlo almeno fino alla semifinale, ma visto l’andazzo di questa edizione del torneo forse sarebbe più opportuno tacere.
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