Giulia Salemi, “Cecilia Sala non deve essere lasciata sola”

#image_title
Contrariamente a molte sue colleghe, Giulia Salemi è molto attenta a ciò che accade nel mondo e pronta ed esporsi esprimendo il suo punto di vista.
L’abbiamo vista difendere Fedez dagli attacchi degli haters allorquando era ricoverato in ospedale l’anno scorso, abbiamo letto le sue commoventi parole in occasione del processo di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin qualche settimana fa.
Non ci stupisce, se non in positivo, dunque, il suo appello per Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran il 19 dicembre.
L’Iran e la condizione delle donne in quel Paese sono sempre state attenzionate da Giulia Salemi, che più volte si è espressa in merito, anche per le sue origini: la madre, Fariba Tehrani, è iraniana.
Queste le parole dedicate da Giulia a Cecilia Sala.
“Sono sgomenta e addolorata nel leggere dell’arresto di Cecilia Sala in Iran, un Paese che porto nel cuore per le mie radici, ma che anche oggi ci ricorda quanto sia difficile essere donna e libera.
Cecilia è una giornalista coraggiosa, che ha scelto di raccontare le storie di chi spesso non ha voce, portando luce in una realtà fatta di ombre e silenzi.
Non la conosco personalmente, ma la seguo e la stimo molto attraverso il suo podcast.
Il suo lavoro rappresenta un esempio per chi crede che raccontare storie di vita e verità sia un dovere, anche quando è scomodo.
Non possiamo restare indifferenti.
Quanto accaduto non è solo una ferita per chi crede nella libertà di stampa, ma una ferita al cuore di tutte le donne e di chiunque creda nella libertà di espressione.
Confido nelle istituzioni italiane e nell’operato dell’ambasciatrice italiana a Teheran, una donna, Paola Amadei.
Condividete e fate sentire la vostra voce. Cecilia non deve essere lasciata sola.
Usiamo i social per amplificare il suo messaggio e ricordare al mondo che il suo lavoro è una speranza di libertà per tutti noi.”
Non sono stati resi noti i motivi per cui la giornalista italiana è stata arrestata, sappiamo, però, che aveva un visto giornalistico di otto giorni rilasciato dall’ambasciata iraniana a Roma e che, durante la sua permanenza ha svolto reportage sul patriarcato nel Paese e la repressione culturale.
Purtroppo, potrebbero essere attribuiti proprio alle sue inchieste i motivi del suo arresto.
La condizione delle donne in Iran rappresenta uno dei temi più complessi e controversi nella regione del Medio Oriente.
La Repubblica Islamica dell’Iran, istituita nel 1979, ha introdotto una serie di leggi basate sulla Sharia che hanno profondamente influenzato la vita delle donne, limitandone i diritti e le libertà.
Le donne iraniane affrontano numerose restrizioni legali e sociali.
- Codice di abbigliamento obbligatorio: Il velo (hijab) è obbligatorio in pubblico per tutte le donne, indipendentemente dalla loro religione o nazionalità. Il mancato rispetto di questa regola può comportare arresti o sanzioni.
- Diritti di famiglia: Le donne hanno meno diritti rispetto agli uomini in ambiti come il matrimonio, il divorzio, la custodia dei figli e l’eredità. Per esempio, un uomo può divorziare unilateralmente, mentre una donna deve dimostrare condizioni specifiche per ottenere il divorzio.
- Lavoro e partecipazione politica: Sebbene le donne possano lavorare e partecipare alla vita pubblica, incontrano ostacoli significativi, come l’accesso limitato a posizioni di potere o salari inferiori rispetto agli uomini.
Giulia Salemi, in attesa del suo primo figlio insieme al compagno, Pierpaolo Pretelli, è ormai prossima al parto. Nonostante ciò, continua a lavorare e a usare la sua popolarità per lanciare messaggi positivi e propositivi.
Qualcuno potrebbe, meglio dovrebbe, cominciare a prendere esempio.