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Nel mondo del cinema, spesso le luci della ribalta nascondono ombre profonde. È il caso della recente e scioccante accusa mossa da Bella Thorne nei confronti del veterano attore Mickey Rourke.
La giovane attrice, ex star Disney e oggi regista e imprenditrice, ha raccontato pubblicamente la sua esperienza sul set del film Girl (2020), definendola una delle più traumatiche della sua carriera.
Secondo quanto dichiarato da Thorne sui social media, durante le riprese di una scena particolarmente intensa, in cui era legata con fascette da elettricista, Rourke avrebbe utilizzato una smerigliatrice metallica sui suoi genitali attraverso i jeans.
L’attrice ha raccontato di aver riportato lividi sull’osso pelvico a causa dell’aggressione. “Ero legata con fascette da elettricista – ha scritto – ed è stato terribile”.
Ma le accuse non si fermano qui. Thorne ha anche riferito che Rourke l’avrebbe umiliata davanti alla troupe: durante una scena in esterni, avrebbe accelerato con l’auto appositamente per coprirla di fango e terra.
Inoltre, ha dichiarato che l’attore si sarebbe rifiutato di comunicare con il regista e la produzione, costringendola ad affrontarlo da sola nel suo trailer per convincerlo a completare le riprese.
Girl, diretto da Chad Faust, è un thriller che segue la storia di una giovane donna (interpretata da Thorne) che torna nella sua città natale con l’intenzione di uccidere il padre abusivo, solo per scoprire che qualcuno lo ha già fatto.
Nel film, Rourke interpreta lo sceriffo locale, un personaggio ambiguo e minaccioso .
Il racconto è emerso poco dopo che Rourke era già finito nel mirino della critica per commenti omofobi rivolti a JoJo Siwa durante la sua partecipazione al reality Celebrity Big Brother UK.
In quell’occasione, aveva insinuato di poter “cambiare” l’orientamento sessuale dell’artista, provocando una forte reazione pubblica e un avvertimento formale da parte della produzione dello show.
Al momento, Mickey Rourke non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alle accuse di Bella Thorne. Tuttavia, il clamore mediatico e la gravità delle affermazioni sollevano interrogativi sulla sua condotta sul set e sulle dinamiche di potere ancora troppo spesso ignorate nell’industria cinematografica.
Thorne, dal canto suo, si è detta determinata a denunciare non solo per sé stessa, ma anche per le altre donne che potrebbero aver vissuto esperienze simili. “Non dobbiamo più stare zitte”, ha concluso.