Ciro Pellegrino secondo giornalista di Fanpage ad essere spiato

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Secondo una notifica Apple ricevuta, un secondo giornalista italiano, Ciro Pellegrino, la cui testata ha denunciato la presenza di giovani neofascisti all’interno di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, è stato preso di mira da un sofisticato “spyware mercenario”.
Ciro Pellegrino è il secondo giornalista del giornale investigativo Fanpage a essere vittima di un presunto attacco spyware, dopo il suo direttore, Francesco Cancellato
Pellegrino è il sesto individuo in Italia ad essere stato vittima di uno spyware
A gennaio Cancellato ha rivelato di aver ricevuto una notifica in cui si diceva che fosse stato preso di mira con un software prodotto dalla Paragon Solutions, un’azienda con sede in Israele che all’epoca aveva un rapporto di clientela con il governo italiano.
Pellegrino è il sesto individuo in Italia ad essere stato vittima di uno spyware presumibilmente diffuso da attori statali, dopo Cancellato e altri quattro membri della società civile e attivisti.
Gli altri sono Luca Casarini e Beppe Caccia, fondatori italiani della ONG Mediterranea Saving Humans, che criticano apertamente la presunta complicità dell’Italia negli abusi subiti dai migranti in Libia; padre Mattia Ferrari , cappellano di una nave di salvataggio dei migranti di proprietà della ONG, che aveva uno stretto rapporto con Papa Francesco e David Yambio , attivista per i diritti umani in Italia.
Le dichiarazioni di Ciro Pellegrino
Pellegrino ha dichiarato al Guardian: “Martedì sera ho ricevuto una notifica da Apple che mi informava di aver rilevato un attacco spyware mercenario al mio dispositivo. Non potevo crederci. Pensavo fosse uno scherzo. È la prima volta che mi succede una cosa del genere. È una sensazione orribile.
Perché sono stato preso di mira? Me lo chiedo da quando è arrivata la notifica. Lo chiederò pubblicamente a chiunque abbia l’autorità e il dovere di rispondere. Una risposta è dovuta… a chiunque abbia interesse a sapere chi, in questo Paese, ha fatto a pezzi il confine netto tra sicurezza e sorveglianza, tra legalità e abuso.”
Cancellato, Casarini, Caccia, Ferrari e Yambo sarebbero stati presi di mira con il software Paragon di livello militare
Pellegrino, che ha criticato il governo Meloni sui social media, ha contattato i ricercatori del Citizen Lab dell’Università di Toronto, che monitora la sorveglianza digitale degli attori della società civile e contribuisce a identificare i tipi di spyware utilizzati in tali attacchi. Cancellato, Casarini, Caccia, Ferrari e Yambo sarebbero stati presi di mira con il software Paragon di livello militare.
Citando una fonte vicina alla questione, il Guardian ha riferito a febbraio che Paragon aveva interrotto il suo rapporto di clientela con l’Italia.
Non è ancora chiaro quando il cellulare di Pellegrino sia stato attaccato né se Paragon sia stato utilizzato nel suo caso. Come altri fornitori di spyware, Paragon vende la sua arma informatica a clienti governativi che dovrebbero utilizzarla per prevenire i reati. L’azienda ha affermato che, in base ai suoi termini di servizio, i clienti governativi non sono autorizzati a prendere di mira giornalisti o altri membri della società civile.
Le dichiarazioni di un portavoce di Paragon
Un portavoce di Paragon ha dichiarato: “Paragon richiede a tutti gli utenti della nostra tecnologia di aderire a termini e condizioni che impediscono di prendere di mira giornalisti e altri leader della società civile. Pur non potendo discutere con i singoli clienti, applichiamo una politica di tolleranza zero per le violazioni dei nostri termini di servizio”.
Il Copasir ha approvato l’uso di Paragon per spiare i membri di una ONG
A marzo, durante un incontro riservato con il Copasir, il comitato parlamentare italiano per la sicurezza nazionale, Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato, ha ammesso che il suo governo aveva approvato l’uso di Paragon per spiare i membri di una ONG umanitaria perché ritenuti una possibile minaccia alla sicurezza nazionale.
Il Copasir sta indagando per accertare se i servizi segreti abbiano violato la legge utilizzando Paragon Solutions per monitorare attivisti e giornalisti e prevede di riferire a breve sui risultati delle sue indagini.
John Scott-Railton, ricercatore senior del Citizen Lab, ha affermato di credere che il governo italiano, un ex utente confermato di Paragon, fosse “in una buona posizione” per sapere se lo spyware fosse stato utilizzato per colpire Pellegrino perché avrebbe conservato i registri delle distribuzioni.
“La vicenda Paragon non è finita per l’Italia, e ora è un momento critico per una comunicazione ufficiale chiara e trasparente”, ha affermato Railton.
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