Destiny’s Child, reunion stellare con Beyoncé a Las Vegas

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Gran finale a sorpresa per il “Cowboy Carter Tour”
Le Destiny’s Child hanno infiammato il palco dell’Allegiant Stadium di Las Vegas, regalando al pubblico una reunion spettacolare durante l’ultima data del “Cowboy Carter Tour” di Beyoncé, sabato 26 luglio.
In un’esplosione di entusiasmo e nostalgia, Kelly Rowland e Michelle Williams hanno raggiunto Beyoncé sul palco, dando vita a un momento storico che ha emozionato i fan presenti e mandato in tendenza i social.
La sorpresa è arrivata nella sezione conclusiva dello show, quella dedicata all’era Renaissance. Con un’introduzione ironica e affettuosa — “Destiny’s Child, stronza!” — Beyoncé ha accolto le sue ex compagne per una performance esplosiva.
Il trio ha eseguito una sequenza di tre brani: il travolgente classico del 2001 Bootylicious, Energy (dove il pubblico ha partecipato alla virale “silence challenge”), e Lose My Breath, brano del 2005 noto per il suo ritmo serrato e l’energia coreografica.
La chimica tra le tre cantanti è apparsa intatta, segno del legame personale e artistico che le unisce da oltre vent’anni.
La performance ha scatenato un’ovazione prolungata e ha chiuso lo show con una nota di celebrazione e sorellanza, rendendo questa tappa finale del tour un evento memorabile.
Non è la prima apparizione del trio nel 2025: a gennaio, si erano già esibite in un’interpretazione improvvisata di “Tanti auguri a te” durante il compleanno del marito di Rowland, il manager Tim Weatherspoon.
Anche se non era un evento pubblico, i video trapelati dell’esibizione avevano già fatto sognare una potenziale reunion.
Le Destiny’s Child, nate nei primi anni ‘90 e divenute una delle girl band più influenti della storia, hanno venduto oltre 60 milioni di dischi e generato una lunga serie di hit globali.
Dopo lo scioglimento ufficiale nel 2006, il trio si è riunito solo in occasioni speciali, come il Super Bowl 2013, i Stellar Gospel Music Awards nel 2015 e il leggendario “Beychella” del 2018.
Il tour Cowboy Carter di Beyoncé, ispirato al suo ultimo album omonimo che mescola country, soul, hip hop e spiritual, è stato un trionfo globale.
Ogni tappa ha riservato sorprese: Miley Cyrus è salita sul palco a Parigi per eseguire con Beyoncé II Most Wanted per la prima volta dal vivo, mentre Jay-Z ha fatto una comparsa ad Atlanta per un’inedita versione di Crazy in Love, accompagnata da due suoi brani solisti.
Nonostante un episodio spiacevole — il furto ad Atlanta di hard disk contenenti musica inedita da un’auto a noleggio usata dal coreografo Christopher Grant — lo spettacolo non ha mai perso forza.
Al contrario, Beyoncé ha dimostrato ancora una volta di essere una performer capace di trasformare ogni concerto in un’esperienza irripetibile.
La reunion delle Destiny’s Child ha aggiunto un valore emotivo enorme a una tournée già carica di significato: più che un finale, un tributo alla loro storia e all’eredità culturale che continuano a rappresentare.
E chissà: forse non è l’ultima volta che le vedremo condividere un palco.