Galatina, 15enne disabile brutalmente aggredito da baby gang

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Galatina (Lecce): È una scena che lascia senza parole quella avvenuta nella stazione ferroviaria di Galatina, in Salento. Un ragazzo di 15 anni, invalido al 100% e affetto da una grave forma di diabete, è stato aggredito con una violenza inaudita da un gruppo di adolescenti, tra calci, pugni e cinghiate.
Un pestaggio avvenuto in pieno giorno, filmato e poi pubblicato sui social come se fosse uno spettacolo. Una vicenda agghiacciante che sta sollevando un’ondata di indignazione e rabbia in tutta Italia.
Il giovane, di origini straniere, si trovava nella sala d’attesa della stazione insieme a tre amiche.
In pochi minuti, il branco, composto da circa otto o nove minorenni, si è scagliato contro di lui senza alcun apparente motivo.
Le immagini diffuse su Instagram mostrano una violenza gratuita, cieca: calci al volto, pugni al petto, e colpi inflitti con una cintura. Le urla, le risate, i cellulari puntati addosso al corpo inerme del ragazzo. Nessuno interviene.
Il video, diventato virale in poche ore, ha permesso alla madre del giovane di scoprire l’accaduto.
Il figlio, tornato a casa con lividi e un occhio gonfio, non aveva avuto il coraggio di raccontare tutto per paura di ulteriori ritorsioni. “Aveva già subito bullismo a scuola – racconta la donna – ma non avevamo mai denunciato. Ora è troppo. Questa volta hanno voluto umiliarlo pubblicamente.”
La madre ha immediatamente sporto denuncia presso il commissariato di Galatina e ha portato il ragazzo in ospedale.
I medici hanno confermato traumi compatibili con un’aggressione multipla. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per identificare tutti i componenti del branco, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza della stazione.
“Voglio che quel video resti online – ha dichiarato la madre – perché la gente deve vedere cosa succede ogni giorno a chi è più fragile. Mio figlio è una persona buona, non ha mai fatto del male a nessuno. Hanno approfittato della sua condizione.”
Gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi: non si esclude una matrice razzista o discriminatoria, ma al momento nessuna pista è esclusa. Anche i social media sono al centro dell’indagine, per risalire a chi ha condiviso e diffuso il filmato.
Questo episodio si inserisce in una tendenza preoccupante che vede crescere il fenomeno delle baby gang e delle violenze da branco ai danni di persone vulnerabili.
Episodi simili hanno avuto luogo in diverse città italiane. A Ostia, un 15enne autistico è stato aggredito da otto coetanei per non aver consegnato qualche euro.
In Irpinia, un ragazzino disabile è stato costretto a baciare le mani dei suoi aguzzini davanti a una videocamera, mentre veniva deriso.
C’è una componente comune in tutti questi casi: l’umiliazione pubblica come “spettacolo”, la condivisione sui social come trofeo. Una dinamica che mescola bullismo, narcisismo digitale e una pericolosa mancanza di empatia.
Il sindaco di Galatina ha espresso “profondo sdegno e vicinanza alla famiglia del giovane”, promettendo collaborazione con le forze dell’ordine.
Intanto, il Garante per l’Infanzia ha lanciato un appello per un’azione urgente a livello nazionale: “Servono interventi concreti nelle scuole, nei quartieri, nelle famiglie. Non possiamo più tollerare l’idea che un branco decida chi ha il diritto di camminare in pace per strada e chi no.”
Anche il mondo della scuola è chiamato in causa. L’istituto frequentato dal ragazzo aggredito ha annunciato che dedicherà un’intera giornata alla sensibilizzazione contro il bullismo e l’odio.
Alcuni dei ragazzi coinvolti, secondo le prime ricostruzioni, frequentano lo stesso plesso scolastico.
“Non è solo mio figlio a essere stato colpito – conclude la madre – è stata colpita l’umanità, il rispetto per la vita. Se non ci svegliamo ora, quando succederà qualcosa di ancora più grave, sarà troppo tardi.”
Galatina, come il resto del Paese, si interroga su cosa non stia funzionando nella società, nei modelli educativi, nella gestione del disagio giovanile.
Ma intanto un ragazzo fragile e innocente dovrà ricominciare da capo, con nuove ferite, visibili e invisibili, che il tempo faticherà a guarire.