Geolier, re di Napoli: show da record e sogni globali

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Il primo dei due concerti sold-out di Geolier all’Ippodromo di Agnano si è trasformato in un evento epocale per la scena musicale italiana.
Davanti a 58.000 spettatori, in una Napoli vibrante di energia, Emanuele Palumbo, 25 anni da Secondigliano, ha messo in scena uno show che unisce cuore, tecnologia e visione internazionale.
L’appuntamento verrà replicato questa sera, sempre nella stessa location, portando il totale a 116.000 spettatori: un record assoluto per un artista italiano in un ippodromo.
Un evento monumentale che ha segnato una nuova vetta nella carriera del rapper napoletano, già forte di 89 dischi di platino, oltre 4,5 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e un secondo posto a Sanremo 2024 che, per molti, vale come una vittoria.
Ma il momento più emozionante del concerto è arrivato con l’annuncio:
“Geolier – 26 giugno 2026 – Stadio Diego Armando Maradona”, il suo prossimo grande ritorno a Napoli.
La data al Maradona sarà la tappa conclusiva del suo tour negli stadi che lo vedrà a San Siro il 13 giugno 2026, all’Olimpico il 19 giugno e a Messina il 23 giugno.
L’abbraccio alla città
“Io non sono Napoli. Napoli mi ha scelto”, dice Geolier, con la consapevolezza di chi sa di essere diventato un simbolo. Non è solo un cantante, ma la voce della “Napoli dei ragazzi”, quella delle dediche in macchina, delle storie di strada, della speranza incrollabile.
E proprio in mezzo a quelle strade, nei Campi Flegrei colpiti dai recenti terremoti, Geolier ha scelto di vivere, a Pozzuoli. La sua casa è stata danneggiata proprio nel giorno in cui i lavori erano terminati: “Ma io resto qui, non si abbandona la propria gente”.
Anche per questo il concerto si è aperto con una grande attenzione alla sicurezza del pubblico, con numerosi varchi d’uscita e controlli.
E poi, quando le luci si sono abbassate, lo show è iniziato: sei ledwall giganteschi, un’apertura da brividi con Geolier freestyler a 18 metri di altezza, accompagnato da orchestra e band.
Uno show internazionale, made in Napoli
A metà concerto, il cielo sopra Agnano si è trasformato in un palcoscenico a sua volta: 500 droni hanno dato vita al primo drone show della storia dei live italiani.
Un’enorme “G” diventata la firma “Geolier”, poi la figura di Maradona che calcia verso il Vesuvio, e infine la scritta “Napoli” e l’annuncio della data del 2026 allo stadio Maradona.
L’idea? Arriva da sua nipote: “Mi ha fatto vedere uno spettacolo a Disneyland. Ho pensato: lo voglio anche io, per la mia città”.
Non sono mancati i colpi di scena: Geolier ha volato sopra il pubblico, appeso a due corde, per cantare Campioni in Italia e P Secondigliano, un gesto simbolico per eliminare le distanze tra il palco e le ultime file: “Volevo andare da tutti, non solo da chi paga di più”.
Tre ore, 43 brani, tanti ospiti
Il live è durato oltre tre ore con 43 brani, tratti da tutti e tre gli album: Emanuele, Il coraggio dei bambini (disco più venduto del 2023 secondo FIMI) e Dio lo sa. Dopo l’apertura con Money, sono arrivati brani iconici come Moncler, Emirates e Vogl sul a te.
Tra gli ospiti della prima serata: Lazza per Chiagne, Rocco Hunt per Che mme chiamme a fa? e Nisciun’, MV Killa e Lele Blade, il collettivo SLF, e poi Ginevra e Luché per una chiusura potente.
Il pubblico ha cantato a squarciagola El Pibe De Oro, I p’ me, tu p’ te, la hit sanremese, Finché non si muore e Give You My Love.
Il futuro: tra San Carlo e un tour mondiale
Geolier è già al lavoro su un nuovo disco, influenzato dalla scena americana della West Coast, dopo un viaggio a Los Angeles: “Là sono anni avanti. Voglio portare quel livello in Italia”.
E non nasconde il sogno di portare il rap napoletano nel mondo, dagli Stati Uniti alla Cina. Ma l’obiettivo più sorprendente è un altro: il Teatro San Carlo di Napoli. “Vorrei aprire con un omaggio a Mario Merola, solo voce e piano. È un sogno, ma uno di quelli che voglio realizzare davvero”.
“La parola arrivo non esiste”
Alla fine dello show, in ciabatte bianche, shorts e maglietta del suo merchandising, Geolier si intrattiene con i fan che avevano assistito anche alle prove, il giorno prima.
Non è un comportamento scontato per un artista dei suoi numeri: “Ho bisogno di parlare ogni giorno con chi mi ascolta. Non esiste arrivo. Voglio dare sempre qualcosa in più”.
Con il cuore a Napoli e lo sguardo verso il mondo, Geolier non si ferma. Il primo dei due concerti a Agnano ha già fatto la storia. Ma per lui è solo l’inizio.