In Italia 1 adulto su 3 è analfabeta funzionale: legge ma non capisce

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Un terzo degli italiani è analfabeta funzionale. Proprio così, un recente rapporto del Programme for the International Assessment of Adult Competencies (Piaac) dell’OCSE ha messo in luce una situazione allarmante riguardo alle competenze degli adulti italiani.
Oltre un terzo della popolazione adulta è considerata analfabeta funzionale e quasi la metà ha notevoli difficoltà nel problem solving.
Questi dati pongono l’Italia agli ultimi posti tra i Paesi industrializzati, evidenziando una crisi delle competenze fondamentali che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del Paese.
Dati preoccupanti
L’indagine ha rilevato che gli adulti italiani di età compresa tra 16 e 65 anni hanno ottenuto punteggi medi di 245 punti nei test di literacy, ben nove punti sotto la media OCSE.
La situazione non migliora con la matematica, dove il punteggio medio si attesta a 244 punti (-11 rispetto alla media) e nell’adaptive problem solving si registrano addirittura -15 punti rispetto alla media con un punteggio di 231.
Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda la comprensione delle informazioni: il 35% degli italiani si colloca al Livello 1 nella literacy, rientrando quindi nella categoria degli analfabeti funzionali. Questo significa che pur sapendo leggere e scrivere, queste persone non riescono a comprendere o utilizzare le informazioni in modo efficace.
Difficoltà matematiche e problem solving
In termini di capacità matematiche, solo il 24% della popolazione adulta è capace di eseguire calcoli semplici o trovare singole informazioni in tabelle o grafici; tuttavia, molti mostrano difficoltà quando ci sono più passaggi coinvolti nei problemi proposti. Inoltre, l’11% del campione non va oltre somma e sottrazione di piccoli numeri.
Per quanto riguarda l’adaptive problem solving, ovvero la capacità di risolvere problemi utilizzando diverse tecniche, la situazione è ancora più grave: il 46% degli adulti italiani si trova ai livelli più bassi della scala delle competenze disponibili. Questo significa che riesce a risolvere solo problemi molto semplici o quelli con poche variabili.
Una tendenza preoccupante
Il rapporto Piaac evidenzia anche come negli ultimi dieci anni l’Italia abbia costantemente perso posizioni nel ranking mondiale delle competenze adulte. Attualmente sono le nazioni come Finlandia, Giappone, Olanda, Norvegia e Svezia a farla da padrone nelle classifiche sulle prestazioni educative ed economiche legate alle competenze trasversali dei cittadini.
Misure e politiche da adottare
La crisi dell’alfabetizzazione rappresenta una sfida cruciale da affrontare: le conseguenze potrebbero essere devastanti non solo per i singoli, ma anche per l’intero sistema socio-economico del Paese.
È fondamentale che venga avviata una riflessione seria su come affrontare questa emergenza educativa attraverso politiche efficaci volte a migliorare le competenze. Investire nell’istruzione continua potrebbe rivelarsi essenziale nel tentativo di invertire questa tendenza negativa.
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