Lampedusa: bimba della Sierra Leone salvata dopo 3 giorni in mare, unica superstite di un barcone affondato

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Lampedusa, un barcone, un naufragio e una bambina di 10 anni originaria della Sierra Leone che trascorre giorni in mare, forse tre, prima di essere recuperata e tratta in salvo dagli operatori del veliero Trotamar III, della Ong tedesca CompassCollective. I soccorritori hanno portato la bambina al molo commerciale dell’isola. La ricostruzione di quanto accaduto la ha fatta la stessa bimba, erano in 45 su un barcone proveniente dalla Tunisia, poi il naufragio e due ragazzi che sopravvivono insieme a lei, poi il mare porta via anche loro e lei rimane sola.
Il CompassCollective la ha recuperata il giorno dell’Immacolata alle 3 di notte mentre era in mare per un altro intervento di recupero. Chi la ha soccorsa racconta che la bambina si teneva a galla grazie a delle camere d’aria che fungevano da salvagenti e indossava un giubbotto di salvataggio:
“Si teneva a galla con due salvagenti improvvisati fatti di tubi di pneumatici riempiti d’aria e un giubbotto di salvataggio. L’imbarcazione è affondata tre giorni fa e lei ha lottato contro l’annegamento in una tempesta con 23 nodi e onde alte 3,5 metri. Riteniamo che sia l’unica superstite del naufragio e che le altre 44 persone siano annegate. Siamo profondamente scioccati da questa notizia. Questa mattina alle 6 abbiamo potuto consegnare la bambina ai servizi di soccorso di Lampedusa”.
I membri dell’equipaggio aggiungono sia stato quasi un miracolo sentire la voce della bambina che chiedeva aiuto, mentre il motore del loro natante era acceso e faceva rumore:
“È stato un miracolo l’aver sentito la sua voce, in alto mare, e col motore della nostra imbarcazione acceso. E, naturalmente, abbiamo cercato altre persone. Ma dopo una tempesta durata giorni non c’era speranza. Non aveva con sé né acqua né cibo, era ipotermica, ma reattiva”
Arrivata a Lampedusa, la bambina è stata trasportata immediatamente al poliambulatorio dell’isola, per essere visitata. Il responsabile della struttura Dott. Francesco D’Arca, ha detto che le condizioni generali della bambina sono buone:
“Ho parlato con lei, era tranquilla. Mi ha ringraziato. Ad alcuni medici del poliambulatorio ha raccontato che viaggiava con lei, in quella barca, anche il fratello, che però risulta disperso insieme agli altri 44 migranti. Le sue condizioni generali di salute sono buone, ha effettuato un colloquio psicologico.”
La bambina adesso è tra i rifugiati dell’hotspot di Contrada Imbriacola ed è seguita dall’equipe multidisciplinare del luogo. A far visita alla bimba anche Filippo Mannino, sindaco di Linosa:
“Appena è arrivata all’hotspot si è addormentata e sta ancora dormendo. Verrà seguita dall’equipe di psicologi che è nella struttura e potrebbe venire trasferita, per aiutarla psicologicamente, con il primo volo Oim che verrà pianificato dalla prefettura di Agrigento, verosimilmente venerdì”.
La guardia costiera ha perlustrato in assetto aereo la zona dove è stata recuperata la bambina nel tentativo di trovare tracce del naufragio, ma al momento non sono stati rinvenuti cadaveri o vestiti. Un altro barcone rovesciato, 44 morti un superstite, una bambina di 10 anni, sola in un Paese che non conosce e che parte di chi lo abita non vuole e forse avrebbe preferito fosse morta in mare con gli altri, una tragedia nella tragedia.
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