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Nel 2004 i Metallica hanno scosso le fondamenta del mito del rock con Some Kind of Monster, un documentario crudo e inaspettato che mostrava la band più vulnerabile che mai: litigiosa, frammentata, seduta in cerchio a fare terapia di gruppo mentre cercava di completare St. Anger.
Non erano più i semidei del metal, ma uomini alla ricerca di equilibrio.
Vent’anni dopo, l’immagine è radicalmente diversa. Al Tribeca Film Festival debutta Metallica Saved My Life, diretto da Jonas Åkerlund — veterano della loro estetica visiva fin dagli anni ’90 — e stavolta la narrazione è un inno alla potenza salvifica della musica.
Il documentario, più che esplorare le ombre, celebra la luce: quella dei fan che nei Metallica hanno trovato rifugio, appartenenza, e un motivo per vivere.
Il batterista Lars Ulrich, anima verbosa e riflessiva della band, racconta a Variety con lucidità e autoironia come il gruppo sia riuscito a mantenere un equilibrio quasi miracoloso tra mito e umanità. “Non c’è un trucco preciso”, dice. “Siamo solo quattro persone fortunate che mettono la musica al primo posto. E soprattutto, ci controlliamo a vicenda.”
La longevità del gruppo — attivo da oltre quattro decenni — non è frutto solo del talento.
È frutto di una fame continua di esplorazione, ma anche della paura di fermarsi. “Abbiamo sempre avuto una sorta di claustrofobia creativa”, ammette Ulrich.
“La paura dell’autocompiacimento, di restare fermi. Per questo cerchiamo sempre sfide nuove, dai progetti sinfonici alle collaborazioni con registi, fino a Some Kind of Monster.”
Un altro elemento chiave è il rapporto con i fan, che si è trasformato radicalmente nel tempo.
Oggi, ai concerti, non è raro vedere tre generazioni insieme. Giovani che scoprono la band grazie a un algoritmo o a Stranger Things, e che si innamorano di 72 Seasons o Death Magnetic, senza nemmeno sapere cos’è Ride the Lightning.
Ma per i Metallica va bene così: ogni ingresso nella loro musica è valido.
E poi c’è l’ironia, che aiuta a non prendersi troppo sul serio. “Abbiamo una chat solo per noi quattro dove ci scambiamo i meme più assurdi”, racconta Lars ridendo. “L’altro giorno girava un mashup tra Darth Vader e One, con la battuta ‘L’oscurità mi imprigiona’. Roba da TikTok. Ma geniale.”
Oggi i Metallica non solo suonano ancora, ma si divertono a guardare il mondo reinterpretarli. E nel farlo, sono riusciti nell’impresa rara di restare rilevanti, umani, e incredibilmente vivi.