Simba La Rue, arresto in Spagna, carcere in Italia

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Il trapper italiano Simba La Rue, nome d’arte di Mohamed Lamine Saida, è stato arrestato venerdì 11 aprile 2025 a Barcellona, in Spagna.
L’operazione è avvenuta in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalle autorità italiane, dopo che due condanne a suo carico sono diventate definitive.
Simba La Rue dovrà scontare una pena complessiva di quasi otto anni di reclusione, frutto del cumulo di due sentenze:
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4 anni e 6 mesi per una sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via Tocqueville, a Milano. Durante l’episodio, due membri di una crew rivale furono feriti in un regolamento di conti in pieno stile gang urbana.
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3 anni, 9 mesi e 10 giorni per il coinvolgimento nella cosiddetta “faida tra trapper”, un conflitto che ha visto opposti vari artisti della scena milanese, tra cui anche il rapper Baby Touché.
Mohamed Saida è noto da anni come figura controversa. Accanto a un seguito crescente tra i giovani, la sua carriera è stata costellata di episodi violenti, denunce e tensioni con altri artisti, spesso esibiti anche nei testi delle sue canzoni o sui social.
In passato, aveva già affrontato procedimenti giudiziari per risse e aggressioni.
L’arresto a Barcellona rappresenta un punto di svolta definitivo in una vicenda che si trascina dal 2022. Ora, dopo la cattura, si attende l’estradizione in Italia, dove il trapper inizierà ufficialmente l’esecuzione della pena.
La notizia dell’arresto ha subito fatto il giro del web, dividendo il pubblico tra chi condanna fermamente i comportamenti violenti dell’artista e chi, invece, continua a supportarlo, vedendo nella sua storia il riflesso di una realtà difficile spesso raccontata nei suoi brani.
La scena trap italiana si ritrova così nuovamente scossa da eventi giudiziari che mettono in luce il confine sottile tra arte e realtà criminale, alimentando un dibattito acceso sul ruolo e la responsabilità degli artisti nella società.