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A Roma hanno sfilato in 300.000 sabato 7 giugno per gridare “Stop al genocidio”. La manifestazione promossa da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, ha coinvolto tutte quelle persone sconvolte e irritate dal silenzio della comunità internazionale sul genocidio palestinese a Gaza. Tante le bandiere della pace e della Palestina insieme a quelle dei partiti promotori dell’iniziativa.
In testa al corteo i quattro leader, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, intorno a loro slogan pro Palestina e un grosso striscione con la scritta “Fermiamo il massacro. Basta complicità”.
Elly Schlein: “Questa è l’Italia che non tace”
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha sottolineato quanto “questa piazza chiede alla comunita internazionale di agire e non restare in silenzio”. “Questa è un’Italia che non tace ma che vuole manifestare per la pace, per i diritti di due popoli e due Stati a vedersi riconosciuti e vivere, convivere pacificamente in sicurezza – ha detto Schlein nel suo intervento – quindi è il successo di una manifestazione che da subito è stata convocata da tre forze politiche su una piattaforma molto chiara e molto sentita nella società italiana”
“Una magnifica piazza trasversale, aperta – ha continuato Schlein – ci sono famiglie, ci sono bambini, ci sono tante generazioni insieme, unite da quello che la nostra Costituzione prevede, cioè che l’Italia ripudia la guerra, ripudia i crimini in spregio al diritto internazionale e alza la voce per la pace”.
Giuseppe Conte: “Oggi è il segno che l’opinione pubblica e i cittadini italiani non ci stanno più”
Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, prima della partenza del corteo ha ribadito la necessità di misure concrete: “Questa è la piazza dell’umanità, contro lo sterminio sistematico che va avanti da 20 mesi, con tanti governi, a partire da quello italiano, che stanno facendo finta di non vedere e ancora oggi balbettano. Ci sono misure concrete e sono tutte nella nostra mozione unitaria, da cui parte questa nostra iniziativa. La presenza di tanti cittadini oggi è il segno che l’opinione pubblica e i cittadini italiani non ci stanno più. Stop a questo sterminio”
Rula Jebreal: “Gaza è genocidio, resistiamo anche con le parole”
Molto sentito l’intervento di Rula Jebreal : “Sono la prima donna palestinese che parla pubblicamente a una piazza, una piazza piena di affetto, di amore e solidarietà. Tutti i genocidi si realizzano anche con le parole, parole che negano l’umanità di un popolo, parole che criminalizzano le vittime, trasformandole in una minaccia esistenziale contro cui tutto è permesso. Ma le parole sono fondamentali anche per resistere. Io credo che le cose vadano chiamate col loro giusto nome, altrimenti non le vediamo. E’ importantissimo definire quello che sta accadendo a Gaza che è un genocidio, perché è l’unico modo per fermarlo”
Poi l’accusa della giornalista all’ipocrisia: “Termini come crisi umanitaria, crimini di guerra, sono un inganno e non bastano per far riscattare imperativi morali, legali per fermare il genocidio. Imperativi che costringono la comunità internazionale a mobilitarsi per fermare lo sterminio in corso, lo sterminio del mio popolo”.
Fischi per Lerner poi gli applausi
All’inizio fischiato poi a lungo applaudito per il suo intervento contro Netanyahu il giornalista Gad Lerner: “Netanyahu si intesta abusivamente la memoria della Shoah per darsi un salvacondotto morale. E così induce molti anche a dire ‘basta con questi ebrei, ci hanno stufato con la Shoah’. Ma io vado avanti lo stesso. Chi lavora per la pace rispetta la sensibilità altrui e io a casa non andrò proprio, non saranno certe urla a farmici andare. Noi siamo qui perché vediamo e non possiamo tacere”
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