Baudo, aperto il testamento: alla segretaria quasi lo stesso lascito dei figli il resto in opere benefiche, non citata Katia Ricciarelli

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A poco più di tre settimane dalla scomparsa di Pippo Baudo è stato aperto ieri, 9 settembre, nello studio del notaio Renato Carraffa di Bracciano, il testamento del grande conduttore deceduto a Roma lo scorso 16 agosto. Presenti alla lettura, i due figli, Alessandro e Tiziana e la fedelissima segretaria Dina Minna, sua fedele collaboratrice dall’ottobre del 1989, da allora Dina poco più che maggiorenne è stata l’ombra lavorativa di Pippo, ne ha gestito l’agenda, filtrato le telefonate, aiutato nel lavoro e negli ultimi tempi ha seguito il gigante della tv nelle terapie farmacologiche.
Una vera e propria manager che è stata accanto al conduttore fino alla fine, era presente anche al Campus Biomedico di Trigoria quando il conduttore è spirato curando la complicatissima organizzazione dei riti funebri, la camera ardente al Teatro delle Vittorie e il trasferimento a Militello in Val di Catania, paese natale del conduttore, attraversando in auto mezza Italia in pieno agosto. Baudo la ha sempre considerata una di famiglia e lei lo ha sempre reputato un secondo padre e come tale il conduttore la ha trattata anche dopo la morte, disponendo per lei una parte di patrimonio di poco inferiore a quello dei suoi figli.
Le ultime volontà di Pippo Baudo
Le ultime volontà di Pippo Baudo sono state rese note dopo l’apertura del testamento. La cifra esatta dell’eredità del conduttore non si conosce, ma dovrebbe aggirarsi intorno ai dieci milioni di euro, tra compensi televisivi, diritti d’immagine, gli introiti delle pubblicità nonché i proventi delle attività imprenditoriali, Baudo era socio di due aziende operative nel ramo dell’edilizia residenziale e non residenziale nel catanese.
A tutto ciò vanno aggiunte le proprietà: a Noto, a Siracusa e cinque appartamenti a Roma, uno è lo studio di Via della Giuliana a poche centinaia di metri dal Centro di Produzione TV di Via Teulada, luogo in cui sono nati gran parte dei suoi progetti, tanto è che Dina Minna quando il corteo funebre ha lasciato il Delle Vittorie, ha chiesto di fare una piccola deviazione per far transitare il feretro sotto lo storico ufficio.
Le altre quattro abitazioni sono in centro, in Via della Vite, si tratta della palazzina dove abitava il conduttore. Oltre alla segretaria e ai suoi due figli, si dice che Baudo abbia devoluto parte della sua eredità a opere benefiche, non ha trovato finora fondamento la voce di una donazione anche al Comune di Sanremo. Chi ha conosciuto Baudo lo ha sempre descritto come un uomo generoso e discreto, a cui piaceva fare del bene senza grandi clamori pertanto che abbia voluto essere generoso anche in punto di morte non ha stupito nessuno.
Katia Ricciarelli non citata nel testamento
Non citata nel testamento Katia Ricciarelli, Baudo e la ex moglie non avevano rapporti da anni. La cantante lirica dopo la scomparsa del conduttore ha attaccato neanche troppo velatamente Dina Minna, accusandola di non averla avvertita telefonicamente dell’avvenuto decesso. La soprano ha anche parlato di una cerchia impenetrabile intorno a Baudo sottolineando anche come l’ex marito le avesse rivelato la sua intenzione di lasciare due appartamenti a Dina Minna: “E’ una persona buona e mi aiuta” aveva detto Baudo.
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