Caso Bova, oltre 20 milioni la cifra stabilita dal Garante per tutti coloro che hanno diffuso l’audio. Raoul e Rocio a sorpresa decidono per un rapporto civile e costruttivo

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Il caso Bova comincia a mietere le prime vittime: oltre l’attore che si è ritrovato all’improvviso sbeffeggiato sui media per una vicenda privata e l’imbarazzo di riflesso procurato alla ex compagna, adesso a dover mettere mani al portafoglio e a pagare saranno tutti coloro che hanno divulgato l’audio con le conversazioni private tra l’attore e Martina Ceretti. Il Garante per la Privacy, a cui si è rivolto Bova tramite l’avvocata Annamaria Bernardini de Pace, ha aperto un’istruttoria per accertare eventuali violazioni della normativa e delle regole deontologiche dei giornalisti.
L’audio privato è stato divulgato con troppa leggerezza sui mezzi di informazione, vi è stata fatta ironia, è diventato mezzo di insulto e in casi estremi mezzo pubblicitario per promuovere brand. Nonostante, anche da queste colonne, sia stato più volte detto, che riprendere da altri e pubblicare documenti vietati, non solleva dalle sanzioni, la divulgazione dei contenuti è continuata con estrema noncuranza e superficialità.
La voglia di click e di like è stata superiore al pensiero che tale diffusione potesse creare dolore e disagio a chi stava subendo una tale gogna mediatica, compresi i figli dell’attore, due bambine di 6 e 9 anni avute dall’unione con Rocio Munoz Morales e due ragazzi ormai adolescenti nati dal matrimonio con Chiara Giordano, questi ultimi per età ben capaci di rendersi conto di cosa stesse accadendo.
“L’audio – ha sottolineato il Garante – diffuso senza consenso, proviene da una conversazione privata via chat tra l’attore e un soggetto terzo. Il contenuto è stato successivamente rilanciato sui social, spesso accompagnato da post, video e vignette dal tono ironico o denigratorio, ottenendo un’ampia risonanza mediatica. Si emette inoltre avvertimento nei confronti di tutti i potenziali utilizzatori dell’audio o di contenuti estratti dalla conversazione privata dell’attore, ribadendo che la loro ulteriore diffusione potrà comportare l’adozione di ogni provvedimento ritenuto opportuno, anche di carattere sanzionatorio”
Parpiglia: “Oltre 20 milioni la cifra stabilita dal Garante per la vicenda Bova”
Gabriele Parpiglia nella sua newsletter è andato ancora più a fondo alla questione parlando di entità della sanzione: “Oltre 20 milioni la cifra stabilita dal garante per la vicenda Bova” annunciando che in una successiva newsletter avrebbe rivelato tutti i nomi coinvolti nella vicenda, compreso quello di una showgirl: “Sbuca fuori anche una showgirl che ha commentato l’accaduto forse per gioco e con troppa leggerezza”
Il giornalista ha da sempre affermato che quella di Bova sarà una vicenda in cui molti si faranno male ed in effetti da quello che sta emergendo sembra che dietro a tutto ci sia una regia, un piano su cui muoversi e tante persone coinvolte.
Ulteriore denuncia degli avvocati di Bova a Fabrizio Corona
Oltre alla pista principale dell’inchiesta, quella sulla tentata estorsione, i legali di Bova, David Leggi e Annamaria Bernardini de Pace, hanno chiesto l’immediata rimozione degli audio dal web, accusando Fabrizio Corona, divulgatore iniziale dei contenuti, di potenziale diffamazione e illecita diffusione di dati personali, a questo proposito i legali di Bova hanno presentato ulteriore denuncia per stalking nei confronti dell’ex re dei paparazzi.
Bova e Rocio scelgono la strada del rispetto reciproco per il benessere e la tranquillità delle figlie
Parpiglia ha poi spiegato che Raoul e Rocio “da buoni genitori hanno scelto la via del buon senso, mettendo da parte l’orgoglio per il benessere delle loro figlie Luna e Alma. Segnali positivi: le vacanze a Monopoli e la visita allo zoo testimoniano un ritrovato dialogo e la volontà di mantenere un rapporto civile e costruttivo. Un po’ di sereno all’orizzonte per una famiglia che ha scelto l’amore e il rispetto reciproco”.
Infine un chiarimento su “Don Matteo”, nessuno stop da parte della Rai: “Nessuna tensione con la Rai: le riprese sono semplicemente in pausa per le vacanze estive, come da programma.”
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