Due gemelle siamesi del Burkina Faso nate nel dicembre del 2024 e unite nella regione toracica e addominale, sono state separate all’ospedale Gaslini di Genova, grazie a un complesso e delicato intervento che ha coinvolto 50 professionisti. Le due bambine, con in comune fegato e pericardio, sono arrivate in Italia il 20 maggio scorso, grazie a un Programma umanitario sanitario attivato in collaborazione con il nosocomio genovese ad opera dell’associazione “Una Voce per Padre Pio.”
Come si apprende da Genova Today: “il caso è stato seguito lungo tutto il suo percorso grazie al cofinanziamento dell’associazione Patrons of the World’s Children Hospitals e della Regione Liguria, nell’ambito della normativa nazionale per l’assistenza sanitaria ad alta specializzazione a cittadini stranieri in condizioni di fragilità”.

Dodici ore di intervento e 50 professionisti
Raffaele Spiazzi, direttore sanitario dell’ospedale del capoluogo ligure, ha spiegato che il Gaslini ha preso in carico il caso delle gemelline dopo una attenta analisi, simulazioni cliniche e pianificazione logistica: “L’intervento si è svolto il 6 giugno ed è durato oltre 12 ore. A essere coinvolti, più di 50 professionisti: medici, infermieri, tecnici e operatori sociosanitari del Gaslini, insieme ad esperti esterni in chirurgia epatica e plastica ricostruttiva. La mission di un’istituzione come la nostra è ricercare il meglio delle competenze per renderle disponibili ai nostri bambini in un ambiente costruito a loro misura e, in interventi complessi come questo, la qualità delle reti di collaborazione del Gaslini, unita alla qualità dei nostri professionisti, può fare realmente la differenza”.

Le fasi dell’intervento
Le fasi dell’intervento sono state spiegate da Girolamo Mattioli, direttore del Dipartimento di chirurgia pediatrica del Gaslini:
“Abbiamo separato le due bambine siamesi toraco-onfalopaghe. L’intervento è consistito in una separazione progressiva del torace e della cavità pericardica, dell’addome e del fegato che era l’unico organo in comune. Ed infine di tutta la parete addominale e toracica. In terapia intensiva le bimbe sono state preparate, poi trasportate in una sala operatoria. Quindi separate e successivamente sono state portate in due sale operatorie dove cardiochirurghi, chirurghi pediatrici, epatici, plastici e toracici hanno provveduto al completamento degli interventi”.
Tutto l’intervento è stato realizzato “con il fondamentale apporto di Michele Torre, coordinatore del programma universitario di chirurgia toracica e delle vie respiratorie del Gaslini e di Guido Michielon, direttore della cardiochirurgia del Gaslini, coadiuvato dal cardiochirurgo Francesco Santoro” ha precisato Mattioli.
Un intervento molto complesso
Si è trattato di un intervento molto complesso, questo è quanto si evince dalle dichiarazioni di Andrea Moscatelli, direttore del dipartimento di emergenza e accettazione, anestesia e terapia intensiva neonatale e pediatrica del Gaslini:
“Le principali complessità degli aspetti anestesiologici e intensivistici, fondamentali per garantire la stabilità intraoperatoria ed il supporto postoperatorio delle bambine, hanno riguardato il controllo delle vie aeree, la gestione cardio-respiratoria dei due organismi connessi, la necessità di un monitoraggio continuo e differenziato e la previsione delle variazioni fisiologiche all’atto della separazione.
Le due bimbe hanno superato bene l’intervento, ora sono seguite costantemente in Terapia Intensiva, per evitare i rischi di complicanze, aiutarle a respirare, controllare il dolore, prevenire le infezioni e portare a termine il percorso di ricostruzione della parete toracica ed addominale. Eccellente è stato il contributo della Uoc di Anestesia, diretta da Andrea Wolfler”.
La soddisfazione dell’associazione “Una Voce per Padre Pio”
Felicità, commozione e soddisfazione da parte di Enzo Palumbo, presidente dell’associazione “Una Voce per Padre Pio”, che ha dichiarato di aver sempre creduto sulla realizzazione di un intervento del genere: “Abbiamo seguito con attenzione e partecipazione ogni fase, mettendo in campo tutte le nostre risorse per accompagnare queste bambine e la loro famiglia in un percorso difficile ma necessario. Vederle oggi separate e in condizioni stabili è una gioia che ripaga ogni sforzo”
La mamma delle gemelline, una giovanissima ragazza è stata accolta, coccolata e tranquillizzata in ogni momento dal personale del Gaslini e dagli operatori dell’ospedale genovese. Con lei in Italia sono venuti tre dottori specializzati che hanno seguito le bimbe dalla nascita.
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