“La volta buona”, la Balivo scivola sulla cronaca e rischia di diventare un doppione di altri programmi

Caterina Balivo in 15 anni di carriera ha quasi sempre frequentato con i suoi programmi la fascia post prandiale, il primo pomeriggio è sempre stata cosa sua, riesce strano quindi immaginare che con “La volta buona” fatichi a trovare la sua cifra. Il programma ripartito oggi su Rai1 dopo la pausa estiva, ha riproposto gli stessi dubbi che ne avevano accompagnato la messa in onda la scorsa stagione, non ha una identità sembra la copia di altri programmi. Ciò che lascia perplessi è la scelta di proporre dopo pranzo la tv del dolore, in una fascia oraria in cui sarebbe consigliabile alleggerire i contenuti, anche il gioco con il pubblico è di difficile comprensione per i telespettatori, da 4 numeri bisogna arrivare all’identità di un personaggio e non sempre si tratta della data di nascita.
Per il resto ospiti inflazionati e il solito megaspot Rai dei programmi in partenza probabilmente prima di diventare lo spin off di Ballando con le Stelle come peraltro accaduto nella prima parte della scorsa stagione. Fondamentalmente ci si rende conto, se si mastica un pò di televisione, di una sintonia mai sbocciata tra la conduttrice e gli autori della trasmissione. Stando così le cose riesce difficile pensare che “La volta buona” possa costituire un valido antagonista per il trash della De Filippi, il programma non è omogeneo è una serie di blocchi messi insieme con la conduttrice costretta a ricorrere a tutta la sua esperienza per gestire una diretta che altrimenti rischierebbe di risultare scollata.
La Balivo risulta sprecata in un programma che sembra la minestra riscaldata e riproposta di trasmissioni da lei condotte in passato nonchè il doppione nel blocco di cronaca de “La Vita in diretta”, tra l’altro forse per il mancato appeal con il tutto la conduttrice appare talvolta svogliata e desiderosa di altre opportunità professionali, rimangono oscuri i motivi per cui dopo l’ottima tenuta in Lingo non sia stata proposta per un game. Insomma per “La volta buona” tante cose da rivedere, capiamo sia sempre difficile proporre qualcosa di nuovo, ma un programma fotocopia di altri anche no.
About The Author
